AGI - Quale può essere la squadra di Governo ideale? La formula 'slim' di Lamberto Dini che ebbe solo 16 ministri oppure quella 'large' di Giulio Andreotti con ben 32 dicasteri?
Nel 1999 la riforma Bassanini (Governo Prodi I) accorpò i ministeri con portafoglio che diventarono solo 12. Il ministero dell'Economia raggruppò Tesoro, Bilancio e Finanze. Il ministero delle Infrastrutture accorpò Trasporti, Lavori pubblici e Marina Mercantile.
Il ministero delle Attività produttive mise insieme Industria, Partecipazioni statali, Poste e Telecomunicazioni e Commercio con l'Estero. I successivi Governi D'Alema I e II, Amato II e Berlusconi II ebbero però tra i 25 e i 26 ministri.
Come è possibile? Tutto dipende dal numero dei vicepresidenti del Consiglio e dal numero dei ministri senza portafoglio, come, ad esempio, i Rapporti con il Parlamento, le Politiche Giovanili, la Funzione Pubblica e le Riforme Istituzionali.
Negli ultimi 30 anni il Governo più magro fu quello di Lamberto Dini (pre riforma Bassanini) che tenne per sé l'interim del Tesoro e si affidò a soli 16 ministri, tutti tecnici. Dini non nominò alcun ministro senza portafoglio ed affidò, ad esempio, i Rapporti con il Parlamento al sottosegretario Guglielmo Negri.
Il Governo 'extralarge' degli ultimi 30 anni fu l'Andreotti VII con ben 32 ministri, tra cui ben 10 senza portafoglio. Chi ricorda Carmelo Conte alle Aree urbane e Calogero Mannino agli Interventi per il Mezzogiorno? C'erano anche Rosa Russo Jervolino agli Affari sociali e Margherita Boniver per gli Italiani all'estero. La Marina Mercantile (con portafoglio) fu affidata a Ferdinando Facchiano.
La riforma Bassanini del 1999 per i ministeri con portafoglio fu successivamente modificata. Nel 2001 il Governo Berlusconi II spacchettò il ministero delle Attività produttive e aggiunse il ministero delle Comunicazioni. Il ministero delle Politiche sociali fu diviso in due: Lavoro e Salute.
Nel 2006 il Governo Prodi II aggiunse il ministero per il Commercio internazionale (togliendolo alle Attività produttive), creò il ministero della Solidarietà sociale, fece rivivere i ministeri dei Trasporti e dell'Università. La legge finanziaria 2008 impose il ritorno a soli 12 ministeri con portafoglio.
Il Berlusconi IV fece risorgere nel 2009 il ministero per la Salute (Ferruccio Fazio). Nel 2013 Enrico Letta raggruppò Beni culturali e Turismo. Nel 2018 il Governo Conte I raggruppò Turismo e Politiche agricole. Nel 2019 marcia indietro del Conte II: il Turismo tornò ai Beni culturali.
Nel 2020 Conte divise Istruzione e Università. Nel 2021 Draghi tolse l'energia al ministero per le Attività produttive per affidarla, insieme all'Ambiente, a Cingolani (Transizione ecologica). I ministeri dei Beni culturali e del Turismo tornarono a essere due. Attualmente con Draghi ci sono 15 ministri con portafoglio e 8 senza portafoglio.