AGI - Con 52 deputati e 28 senatori 'usciti' dalle urne delle ultime elezioni, il Movimento 5 stelle si organizza per il nuovo ruolo di opposizione che ricoprirà in Parlamento: "Alle misure inadeguate della destra il M5s risponderà con interventi contro il caro-bollette. Porteremo avanti l'agenda sociale senza passi indietro sul Reddito di cittadinanza, perché a pagare il prezzo della crisi non possono essere sempre i più deboli", ha sottolineato l'attuale capogruppo al Senato, Mariolina Castellone, parlando ai cronisti nella sede del Movimento a Roma.
Il MoVimento 5 Stelle si è di fatto assunto il ruolo promotore di avamposto di un percorso progressista e autenticamente democratico.@GiuseppeConteIT pic.twitter.com/95jKitMpSv
— MoVimento 5 Stelle (@Mov5Stelle) September 28, 2022
Un'opposizione 'dura' e intransigente, viene ribadito, nei confronti di scelte e di ricette del centrodestra giudicate inadeguate. Intanto, mentre la nuova maggioranza è al lavoro per la formazione del prossimo governo e, al di fuori, come nel Pd e in Azione, il tema delle future alleanze fa capolino, dal Movimento 5 stelle a guida Conte non ci sono, su questo fronte, prese di posizione ufficiali. Il focus, si apprende, è sull'organizzazione interna, sulla nascita dei nuovi gruppi che, una volta costuiti, dovranno delineare i loro uffici di presidenza.
Ma uno dei nodi che si dovrà anche affrontare è quello della guida delle commissioni di garanzia (come il Copasir) che spettano per diritto o per prassi a chi occupa le poltrone che non stanno dalla parte del governo. Intanto, Conte ha annunciato nelle ore scorse che a breve si terrà un Consiglio nazionale e non è escluso che ci possa essere un'assemblea congiunta dei nuovi eletti a ridosso dell'insediamento.
Non permetteremo a nessuno di toccare le nostre riforme contro la precarietà, le disuguaglianza, la corruzione. Non molleremo di un centimetro. pic.twitter.com/4yxYzDmM90
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) September 26, 2022
Sul ruolo del M5s e sulla necessità di un dialogo con i pentastellati interviene Matteo Ricci, coordinatore dei sindaci Pd: "Io non stavo simpatico al M5s, non mi volevano bene. Ma abbiamo aperto un dialogo e alla fine sono entrati in giunta a Pesaro con me. Dopo due anni, l'esperimento è andato molto bene. Da domani in Parlamento ci sarannno tre opposizioni: se si divide è meno forte. Secondo: fra tre mesi ci saranno le elezioni amministrative. Vogliamo commettere gli stessi errori?".
Sulla stessa lunghezza d'onda l'ex ministro Francesco Boccia che anche ieri ha ricordato: "Io penso che la responsabilità di questa rottura sia dei leader dei partiti che fino a pochi mesi prima avevano vinto insieme nei comuni.
Abbiamo vinto perch è siamo stati uniti, dando una idea di città". "La sinistra ufficiale è diventata un lusso che le periferie sociali non possono permettersi. Invece, il M5s le presidia. Nel vivo del confronto e del conflitto culturale, oltre che politico-istituzionale, con la destra al governo, Pd e M5s devono ridefinirsi per ricostruire su solide basi di cultura politica l'Alleanza progressista", asserisce Stefano Fassina di Leu.