AGI - Il centrodestra festeggia il "netto vantaggio sia alla Camera che al Senato". Come fa notare il leghista Matteo Salvini, tra i primi a commentare su Twitter dopo la chiusura del seggi, la coalizione che unisce Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati è data vittoriosa alle politiche in tutti gli exit poll e nelle prime proiezioni diffuse.
In particolare FdI è, in tutte rilevazioni, il primo partito con percentuali ben oltre il 20%, qualche punto sopra il Pd. Se i dati fossero confermati il centrodestra avrebbe la maggioranza assoluto in entrambe le Camere i numeri per governare.
È poi confermato il trend degli ultimi sondaggi in cui si è accentuata il distacco tra il partito di Giorgia Meloni e gli altri alleati di centrodestra. Secondo la proiezione al 5% del Consorzio Opinio Italia per la Rai, al Senato FdI si attesta al 24,6%, l Lega all'8,5 %, Forza Italia all'8%, Noi moderati sotto la soglia, all'1,1%.
Anche se si tratta di numeri non definitivi, i dati fanno commentare ad Antonio Tajani: "Forza Italia è determinante per la vittoria del centrodestra e sarà determinante per la formazione del nuovo governo. Con i numeri e con i contenuti". "Siamo fiduciosi anche per la vittoria in Sicilia del nostro Renato Schifani", aggiunge poi il coordinatore nazionale di FI.
Nel quartier generale della Lega, in via Bellerio a Milano, Matteo Salvini segue l'esito dello spoglio con collaboratori e alcuni dirigenti, come i capigruppo Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, il responsabile organizzativo Roberto Calderoli, i deputati e amici Edoardo Rixi e Alessandro Morelli. È rimasto a casa, a Cazzago Brabbia, nel Varesotto, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
Nessuno dei dirigenti ha rilasciato commenti ai giornalisti che sostano in cortile e in sala stampa, mentre a Radio Libertà (ex Radio Padania) i conduttori hanno aperto il filo diretto con gli ascoltatori, dopo aver mandato in onda alcuni discorsi di Umberto Bossi (il senatur, candidato alla Camera, ha votato nel pomeriggio nella sezione della 'sua' Gemonio).
Se fosse confermato un risultato sotto il 10%, potrebbe aprirsi qualche crepa interna al partito e qualcuno potrebbe anche mettere in discussione la linea politica di Salvini, che però ha portato il Movimento dal 4,1% delle Politiche del 2013 (quando era segretario Roberto Maroni) al 34,3% delle Europee del 2019.
Ma in caso di conferma dell'8,5% il partito avrebbe dimezzato i suoi voti dalle ultime Politiche nel 2018, quando aveva toccato il 17,4%. Il capo leghista ha comunque dato il via alla stagione dei congressi, prima cittadini poi seguiranno quelli provinciali e regionali, e in seguito quello nazionale.