AGI - Nel solco di relazioni tradizionalmente intense, favorite dalla vicinanza geografica e da quella di radici storiche dove il ruolo della lingua italiana gioca un ruolo molto forte, Sergio Mattarella si appresta a una visita ufficiale nella Repubblica di Albania e nella Repubblica della Macedonia del Nord - tra giovedì e venerdì - che rinsalda e rilancia quella ripresa di rapporti che dopo la ripartenza post pandemia procede nel segno dell'alleanza europea e atlantica.
L'Italia rappresentata dal Presidente della Repubblica - che aveva incontrato a Roma l'11 settembre 2017 l'allora suo omologo albanese Ilir Meta e che giovedì 8 sarà ricevuto nel Paese delle Aquile da Bajram Begaj, eletto a giugno - è da sempre in prima linea nel sostenere la transizione dell'Albania e il suo percorso europeo.
Primo donatore bilaterale, principale partner commerciale, investitore prioritario, il nostro Paese ospita del resto la più fiorente comunità albanese all'estero, così come è l'italiano la prima lingua straniera più diffusa in Albania. E la collaborazione nel campo dell'istruzione rimane uno degli aspetti prioritari del rapporto bilaterale Italia-Albania.
L'italiano come vettore per la condivisione della nostra cultura e strumento di rafforzamento degli scambi economici tra Italia e Albania, e la visita a Tirana alla Scuola italiana-Società Dante Alighieri è uno degli appuntamenti salienti della giornata di giovedì. Non per caso.
La promozione della lingua italiana passa essenzialmente per la formazione scolastica e formazione universitaria e infatti sono poco meno di 60 mila gli studenti con l'italiano come prima o come seconda lingua e oltre 5 mila gli universitari che studiano l'italiano nelle rispettive facoltà.
Una cooperazione culturale strategica, favorita anche dal ruolo della Rai, ma riempita di contenuti, sul piano economico, dall'avvio del Comitato congiunto per lo sviluppo degli investimenti, la cui prima riunione a livello politico è stata presieduta a Roma nel novembre 2021 dal ministro Di Maio e dal primo ministro albanese, Rama.
Il legame con l'Ue, si diceva. Un tema che finisce per legare il cammino di Albania e Macedonia del Nord, che hanno visto giusto a luglio finalmente lo sblocco dei negoziati di accesso, dopo un'attesa durata oltre dieci anni. Ultimo ostacolo, quello rappresentato per Skopje dal veto della Bulgaria, che si opponeva per questioni bilaterali.
Edi Rama ha salutato l'inizio del percorso verso l'Ue come la prima tappa "per continuare a costruire un'Albania europea, più forte e democratica. "Apriamo nuove prospettive per il Paese e lentamente ma inesorabilmente ci uniamo alla famiglia europea", aveva invece affermato il premier della Macedonia del Nord, Dimitar Kovacevski. Del resto, il nostro è da sempre un Paese sostenitore delle aspirazioni euro-atlantiche della Repubblica di Macedonia del Nord, con un impegno improntato alla collaborazione inter-istituzionale e al consolidamento democratico del Paese.
Al contempo, la Macedonia del Nord è considerata dall'Italia uno Stato essenziale per la stabilità dei Balcani Occidentali, e anche nei momenti più difficili il nostro Paese non ha mai ritirato il proprio sostegno alla sua integrazione europea. Ottavo Paese, nel 2021, tra i partner commerciali della Macedonia del Nord, la partecipazione dell'Italia nelle gare d'appalto nazionali ed internazionali nei settori agricolo, energetico, ambientale e dei trasporti è complessivamente buona e con ulteriori margini di incremento.
Anche qui è la nostra ambasciata a porre tra le sue massime priorità la promozione della lingua e della cultura italiana, cardine di un vasto patrimonio culturale, ponte tra civiltà delle quali favorisce il dialogo. Determinante la collaborazione con il Dipartimento di Italiano della Facoltà di Filologia 'Blaze Koneskì dell'Università 'SS Cirillo e Metodio di Skopje', e con l'Istituto Dante Alighieri di Skopje, che si sostanzia in una serie di eventi annuali che valorizzano ambiti che dalla lingua spaziano anche al cinema e alla cucina del nostro Paese.