AGI - "Se diventerò premier, non rinuncerò a nulla di ciò che riguarda mia figlia Ginevra, che ha 6 anni". Lo dice Giorgia Meloni in una intervista sul numero di Chi in edicola dal 31 agosto. La leader di Fratelli d'Italia si sofferma anche su altri aspetti privati: "Mi sono sentita spesso inadeguata, a dire la verità - e a volte tutto mi sembra più grande di me. Ma sono un soldato, io, una combattente. Combatto e sono sicura che la gente ci seguirà. Verrà a votare", afferma.
"Le donne si organizzano sempre. Basta guardare Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che ha sette figli, o Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, che sta crescendo quattro maschi", aggiunge Meloni per la quale "ci sono due modi per esercitare il potere: con l'esempio o con la paura. Io ho preferito il primo. Se ti chiedo di fare una cosa per me, vuol dire che io l'ho fatta già 20 volte", continua.
Tra le poche donne ad aver conquistato un ruolo di primo piano nel panorama politico, Meloni è convinta che "le donne di destra" interpretino "la parità come una sfida e non come una concessione. Noi sappiamo che, qualunque sia il nostro sesso, nessuno ti regala niente. Sto al gioco degli uomini e non ho mai accettato il principio di ricevere un trattamento diverso perché donna, perché voglio raggiungere i miei obiettivi grazie alle mie capacità e non per il genere. Anche perché sono convinta che le donne abbiano delle capacità distintive che possono fare la differenza", aggiunge. "Le prime cose di cui mi occuperò se vincerò le elezioni sono emergenza energetica e costo del lavoro. Adeguamento dell'assegno unico per la famiglia e legge di bilancio".