AGI - Si intensificano i contatti tra gli "sherpa" renziani e quelli di Carlo Calenda, per la saldatura di Azione e Italia Viva per costituire il cosiddetto "Terzo Polo", evocato da entrambi fin dall'inizio della campagna elettorale, e ora prospettiva concreta, dopo la rottura tra l'ex ministro e il segretario dem Enrico Letta.
Nelle ultime ore, stando a quanto filtra, c'è stato più di un contatto telefonico tra i due leader, e anche se nei rispettivi entourage si invita alla cautela, appare altamente probabile che l'incontro abbia luogo non più tardi della serata di lunedì. Anche per sciogliere una volta per tutte, sul fronte calendiano, il nodo della raccolta delle firme, che il leader di Azione ha detto di voler raccogliere nonostante il poco tempo a disposizione, per poi aggiungere di poter accedere all'esenzione grazie alla presentazione alle ultime elezioni europee del simbolo di "Siamo europei".
Da parte sua, l'ex premier sta insistendo nel pressing al suo ex ministro: tra ieri e oggi ha più volte dichiarato che il Terzo polo è una "grande occasione" e che Italia viva è disponibilissima a un accordo con Azione, aggungendo che non farlo sarebbe "un errore" ma che rispetterebbe la scelta di Calenda. "C'è una casa comune a Bruxelles - ha detto Renzi - che si chiama Renew Europe. Se vogliamo costruirla anche in Italia, noi siamo della partita. Altrimenti - ha concluso - amici come prima".
“Quando abbiamo lavorato insieme, abbiamo lavorato bene. In particolar modo durante il periodo in cui abbiamo condiviso responsabilità varie di Governo” ha ricordato Renzi, che ha rivolto un appello a Calenda, consapevole che “le idee in comune sono più vicine delle diversità metodologiche e caratteriali che ci separano”.
Il numero uno di Azione, che fino a ieri non nascondeva alcune perplessità, si dice pronto a discutere: “Con Matteo Renzi una quadra si può trovare” ha confermato a ‘Mattino Cinque’, aggiungendo: "Presenterò un programma che non è di destra o di sinistra, ma di buon senso”.