AGI - La premessa è che "l'andamento dell'economia è di gran lunga migliore del previsto", che "la crescita annuale è pari al 3,4%", che l'Italia "non era mai cresciuta più del 2%". E dunque si tratta di "una crescita veramente straordinaria". "Anche secondo il Fmi cresceremo più di Paesi" come la Germania, la Francia e gli Stati Uniti".
Ma poi Mario Draghi, dopo aver sottolineato che il decreto aiuti bis vale 17 miliardi, stanziati senza ricorrere ad uno scostamento di bilancio, non nasconde che all'orizzonte si stagliano nuvole minacciose. Pesa anche l'incertezza politica, osserva il presidente del Consiglio che 'dispensà consigli a chi arriverà al suo posto a palazzo Chigi.
Servirà "coesione sociale e coesione politica", sarà necessaria riaffermare la credibilità acquisita da questo esecutivo, anche per poter fare tutte le riforme "senza vincoli" da parte dell'Europa.
Ecco, osserva l'ex numero uno della Bce, cosa è l'agenda Draghi. "E' fatta di cose: di risposte pronte alle priorità che si presentino" dall'emergenza Covid al Pnrr, "vorrei riuscire arrivare al conseguimento di tutti gli obiettivi di quest'anno" anche se "sono certo che qualsiasi governo arriverà rispetterà gli obiettivi del Pnrr".
Le priorità della prossima legge di bilancio le indicherà il prossimo governo. "Oggi - dice con il sorriso il premier - alla fine del Consiglio dei ministri ho fatto gli auguri che si verifichino tutti i desideri e i sogni di chi deve fare la campagna elettorale" e "ho fatto i migliori auguri per chi va in vacanza".
Draghi si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe: Gli extraprofitti delle società energetiche? "Il gettito degli acconti pagati finora sugli "è inferiore a quello che sarebbe dovuto essere. E' mia intenzione che paghino tutto: ci sono provvedimenti che aumentano fortemente le sanzioni per gli obblighi al pagamento. Se non c'è una risposta siamo pronti a mettere mano ad altri provvedimenti".
Il presidente del Consiglio calca la mano: "Quello che non è tollerabile è che in questa situazione in cui le famiglie sono in difficoltà e le imprese anche, è che ci sia un settore che elude una disposizione del governo". E non risparmia una stilettata anche nei confronti dei sindacati: "sostenere che si dà tutto alle imprese e non ai lavoratori non credo che sia vero".
La conferenza stampa di Draghi è servita per illustrare i contenuti del dl Aiuti bis ("Se necessario" ci saranno altri interventi sull'energia, premette il premier), il segnale del "sostegno che diamo per aiutare le famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili, in una fase incertezza". Il provvedimento ha l'obiettivo di "migliorare la competitività e favorire l'occupazione. Vogliamo che le grandi imprese" investano ancora di più in Italia.
Il decreto prevede, tra l'altro, "una proroga dei provvedimenti contro il caro bollette e carburanti, la rivalutazione delle pensioni anticipata, un ulteriore taglio del cuneo fiscale che è un po' maggiore, dopo il Cdm, rispetto a quello che era entrato, misure contro la siccità e per gli enti territoriali".
Ma il presidente del Consiglio intende andare anche oltre alle misure approvate. E lanciare messaggi a tutto tondo. Sulla vicenda Ita: "Non è mia intenzione lasciare la questione al prossimo governo, facciamo il nostro dovere fino in fondo". Sulla situazione del nostro Paese: "Noi siamo andati molto bene, le previsioni terribili a inizio anno sono state smentite da fatti, ora dobbiamo prepararci ad affrontare il terzo e il quarto trimestre. Non dobbiamo sottovalutare i problemi, l'inflazione, il precariato e naturalmente anche l'incertezza politica, non solo nostra, ma anche geopolitica e la crisi nel resto del mondo".
E ai partiti della maggioranza: "Avrei preferito che la delega fiscale fosse stata approvata oggi. Le forze politiche si sono impegnate a votare la delega fiscale il 7 settembre con la premessa da parte del governo che non farà scherzi sulla possibilità che i decreti attuativi arrivino" prima delle elezioni.