AGI - Nella prima riunione sul programma, gli 'sherpa' del centrodestra si danno un "metodo" e decidono di rendere permanente il tavolo appena avviato.
Poi, mettono nero su bianco la "totale condivisione" dei partiti della coalizione su tre punti: l'impegno dell'Italia a sostegno dell'Ucraina, la riforma costituzionale per trasformare l'Italia in una Repubblica presidenziale e l'approvazione dell'autonomia differenziata delle Regioni.
Alla prima riunione dovrebbero seguirne altre, focalizzate sui singoli temi. La discussione tecnica sui collegi invece dovrebbe riprendere domani mattina alle 10:30 a Palazzo Montecitorio, con una riunione tra dirigenti, esclusi i leader.
Nel corso dell'incontro di circa due ore si è registrata - recita la nota congiunta - "soddisfazione per il clima unitario riscontrato nella prima riunione del centrodestra sul programma di governo".
"La coalizione che condivide valori, idee e battaglie identitarie ha posto al centro della sua agenda politica le emergenze che affliggono l'economia italiana - si sottolinea -, come l'inflazione, la crisi internazionale alle porte dell'Italia, la crisi energetica, il rincaro dei costi delle materie prime, e le misure da attuare nell'immediato".
"Totale condivisione" è stata espressa - si precisa - nel "ribadire il pieno rispetto degli impegni internazionali dell'Italia anche relativamente alla guerra in Ucraina, riforma presidenziale, autonomia".
"Il centrodestra si è dato un metodo ben preciso: quello di aprire un tavolo permanente sul programma elettorale che condurrà agli interventi e alle riforme più giuste, articolate e complesse necessarie per rilanciare il Paese - ai sostiene -. Il dato di fatto è che mentre il centrodestra è al lavoro per dare ai cittadini un'idea chiara su come intenda governare per i prossimi cinque anni, nel centrosinistra sono ancora impegnati a definire il perimetro di alleanze".
La riunione di domani sarà soprattutto tecnica e finalizzata a definire i dettagli dell'intesa stretta la settimana scorsa dai leader dei partiti sulla suddivisione dei candidati nei collegi uninominali previsti dal Rosatellum.
L'accordo prevede la seguente divisione: 98 collegi a FdI, 70 alla Lega, 42 a Forza Italia e 11 a Noi con l'Italia e Coraggio Italia. Di questi ultimi dovrebbe 'farsi carico' FdI, mentre Lega e FI dovrebbero dividersi i collegi destinati all'Udc, ma quest'ultimo tassello non e' stato ancora messo nero su bianco.
La ripartizione dei collegi è stata calcolata in proporzione a una media dei consensi registrati da ciascun partito della coalizione nei sondaggi risalenti a prima della caduta del governo Draghi.
Una volta stabilita l'intesa sull'algoritmo si dovrà poi applicarlo. Nel 2018, i collegi furono divisi in sei fasce - in base alle possibilità di vittoria del centrodestra in ogni singolo collegio - e l'algoritmo venne riprodotto fedelmente in ciascuna fascia.
Domani i 'tecnici' dovrebbero decidere se riproporre la divisione in fasce e quantificare queste ultime, dopo le modifiche ai collegi conseguenti alla riforma sul taglio dei parlamentari.
Alla riunione dovrebbero partecipare per FdI, Ignazio La Russa, Giovanni Donzelli e Francesco Lollobrigida, il coordinatore di FI Antonio Tajani, i leghisti Giancarlo Giorgetti e Roberto Calderoli, e i centristi.