AGI - "Non avendo condiviso la linea politica adottata dai vertici del M5s, che ha causato la crisi del governo Draghi e i suoi drammatici effetti economici su famiglie e imprese, nonché la conseguente, prevedibile rottura di quel progetto ambizioso del campo progressista che ci aveva visti protagonisti di una importante svolta politica dentro e fuori dal M5S, ritengo non sia più opportuno proseguire nel ruolo di rappresentanza che svolgo, dopo essere stato eletto per tre volte, alla guida del gruppo parlamentare M5S alla Camera". Lo afferma Davide Crippa all'AGI annunciando la volontà di dimettersi da capogruppo M5s alla Camera.
Conte: "M5s sarà terzo incomodo"
"Il Pd con quella norma che non c'entrava niente ha voluto metterci due dita negli occhi". "Draghi ha assunto un atteggiamento di estrema risolutezza. Ha ritenuto, pur dopo 18 mesi di governo, che la dialettica politica dovesse rimanere definitivamente esiliata".
"Siamo stati bullizzati davanti al Parlamento e a tutti i cittadini, siamo stati messi in condizione di non poter piu' sostenere questo governo". È un Giuseppe Conte a tutto campo quello che si affaccia sui social all'ora di cena, per ribadire le coordinate della campagna elettorale M5s.
Frontale con il Pd, accusato di aver dato fuoco alle polveri della crisi con la norma sul termovalorizzatore a Roma, con Mario Draghi, con il sistema dei media. E con il meccanismo del voto utile: "La campagna elettorale è già iniziata. Ci sara' il 'voto utile', o si vota Meloni o Letta. O Calenda, Renzi, Di Maio, Brunetta. Di fatto il voto sarà questo: o votate per l'uno o per l'altro".
"Ci sarà una sorpresa: il terzo incomodo, il Movimento 5 stelle", sottolinea l'ex presidente del Consiglio che, ancora una volta, rivendica al suo Movimento la caratura di forza "veramente progressista".