AGI - "Pronti ad andare da soli, il veto di Letta sarebbe astio" dice Matteo Renzi in un'intervista al Corriere della Sera. "Se c'è un veto politico su di noi ne prendiamo atto. Dopo le elezioni ciascuno risponderà delle sue scelte. In una coalizione che va da Fratoianni a Toti passando per Brunetta, Gelmini, Orlando qualcuno mettete su di noi? Per cosa? Forse perché siamo stati gli unici a proporre Draghi mentre loro inneggiavano a Conte creando il mito di 'fortissimo riferimento progressista'? Se invece il veto legato all'astio di Letta per le vicende del 2014 non possiamo farci niente: per noi conta la politica, non i rancori personali".
Enrico Letta è il candidato premier migliore? "Letta è segretario del Pd, decida lui. Fossi al suo posto sceglierei uno bravo a vincere le elezioni che sembravamo già che sembravano già perse: Stefano Bonaccini. Ha preso il voto dei moderati e quello degli estremisti di sinistra, ha fermato Salvini nel momento in cui sembrava impossibile".
"Tutte le mie scelte dei prossimi mesi - osserva il leader di Iv - saranno ispirate da questo obiettivo: un nuovo governo Draghi, non un governo Meloni-Salvini". È pronto a correre da solo? "Sì. E al momento questa è l'ipotesi più probabile. E anche quella che trovo più affascinante. Se prevale l'intelligenza politica e si costruisce una coalizione vera, ci siamo. Ma se ciascuno vuole tenere le sue bandierine e pensa di poterci abbindolare con due seggi o tenerci fuori con un veto, beh, non ci conoscono".
Perché non trova un'intesa con Calenda, incompatibilità caratteriale? "L'incompatibilità caratteriale non c'entra nulla: bisogna salvare il Paese, non fare le vacanze insieme. Sui contenuti non siamo lontani ma adesso dipende da lui. Noi in questi mesi non abbiamo mai fatto polemiche con Azione non inizieremo certo adesso".