AGI - Abbronzato, con il frinire delle cicale sullo sfondo, parla da quello che si direbbe il patio di una casa al mare, e il tono è rilassato come la location suggerisce. Ma quello che Beppe Grillo affida a un breve video sul suo Blog è l'endorsement alla linea dura e pura di M5s, quando si è ormai alle prime battute della campagna elettorale. Dopo giorni di riflessioni 'alte' sui temi della sostenibilità, il cofondatore del Movimento plana sulla contesa politica del momento e rispolvera le radici del suo impegno in politica. Un richiamo ai valori fondanti, non a caso con un riferimento a Gianroberto Casaleggio.
Ma anche un'indicazione di marcia per la campagna elettorale: "Non ci siamo riusciti - recrimina guardando alle aspirazioni della 'discesa in campo' - e mi sento colpevole anche io, ma - è la nuova 'chiamata alle armi che arriva da Grillo - abbiamo di fronte qualcosa di straordinario. Sono tutti contro di noi. Tutti, tutto l'arco costituzionale. Anche fisicamente, spostano lo sguardo o addirittura la direzione in cui camminano quando ti vedono, come se fossimo degli appestati. Anche i bulli della stampa e della tv. Benissimo, se il sistema reagisce così - tira le somme l'Elevato, come per scherzo ama definirsi - vuol dire che abbiamo ragione". E dunque, avanti così. A cominciare dal limite dei due mandati he rappresenta "la nostra luce nella tenebra".
"I nostri due mandati sono la nostra luce. Magari tra 15 giorni siamo morti, ma sono la luce nella tenebra, l'antibiotico, il senso di un 'servizio civilè". Il Garante M5s avoca a sè, almeno per oggi, il compito di dare la linea e richiamare tutti ai valori fondanti della sua 'discesa in campo'.
Anzi, una citazione personale - in positivo, perchè l'altra, quella per Luigi Di Maio è volta a ironizzare su chi ha laciato il Movimento - in effetti c'è, ma ha un significato altrettanto evocativo. Si parla di limite dei mandati elettivi, e grillo tiene a ricordare che "io e Casaleggio - è lui, l'altro cofondatore ad avere l'onore della citazione - quando abbiamo fatto le regole non le abbiamo fatte per mettereci noi in gioco, per avere dei titoli, degli incarichi, l'esperienza, tre quattro, cinue mandati e allora andiamo avanti... Ma le abbiamo fatte - incalza - perchè ci vuole un'interpretazione della politica in un altro modo".
"Questi sconvolgimenti nel nostro Movimento, sparizioni e defezioni da una parte all'altra derivano da una legge innaturale, contro l'animo umano. C'è gente che entra in politica per diventare una cartelletta: 'Giggino 'a cartelletta' adesso è di là che aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato e ha chiamato decine di cartellette che insieme a lui aspettano a loro volta di essera archiviate in un ministero", è la stoccata di Grillo.
"Se dobbiamo morire - è il senso identitario del videomessaggio - non vorrei morire come una cartelletta ma nel senso di dire che noi siamo questi, questa dei due mandati deve diventare una legge di Stato. L'Italia si merita una legge dei due mandati, che vieti i cambi di casacca, una legge elettorale proporzionale con lo sbarramento, la sfiducia costruttiva". "Non siamo riusciti a farlo - ragiona Grillo - e mi sento colpevole anche io, pero'... pero' abbiamo di fronte qualcosa di straordinario". Perchè, avverte ancora, "se perdiamo questo modo di interpretazione della politica abbiamo perso il baricentro dove possiamo collocarci".
Parte 'alto', come d'abitudine. Una battuta sugli spazi cosmici e le dinamiche celesti, applicata subito allo stato di salute delle sue, di stelle, quelle che stano conoscendo una fase che somiglia molto a un Big Bang. E pero', Beppe Grillo coglie il buono da questa fase e richiama tutti alle origini, alla ragion d'essere di un Movimento che "non so se c'è o no, se è disintregato o quantico, ma so che non mi ha sconcertato Draghi ma la visione vecchia di quel Parlamento lì".
Un orgoglio di bandiera che separa anche il campo, chi da una parte e chi dall'altra. "Lì - dice ancora il cofondatore M5s nel suo video per il serrate i ranghi in vista delle elezioni - c'è gente da 30, 40 anni. E - ammonisce - cominciavamo anche noi a essere dentro quella visione, e siamo il gruppo piu' giovane lì dentro". "Quel Parlamento lì - è la rasoiata di Grillo - non lo merita nessuno, neanche l'ultimo degli italiani figurati Draghi".