AGI - "Ora dobbiamo pensare a una figura e a un'ipotesi che salvi il più possibile, nella situazione data in cui le elezioni mi paiono scontate, il lavoro che Draghi ha iniziato".
Lo dice il senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Italia al Centro, intervistato dall'AGI all'indomani della caduta del governo Draghi, la cui agenda - come sottolineato dalla Direzione Nazionale riunita da Giovanni Toti, deve proseguire.
Escludendo un nuovo impegno politico dell'ex-numero uno della Bce, visto da Quagliariello "molto difficile anche perché, in caso contrario avremmo un problema in meno", il passo successivo è ora aggregare, in vista delle inevitabili elezioni anticipate, un'area omogenea di forze che raccolgano le priorità additata da Draghi ancora nell'ultimo passaggio parlamentare.
"Ora deve partire un'interlocuzione - spiega Quagliariello - con tutte le forze politiche interessate, partendo da quello che è successo al Senato. Significa che ora al centro ci sono i temi: basta formule politiche e dispetti da 'asilo Mariuccia'. Ieri da una parte c'è stato un gioco parlamentare e dall'altro un dramma per il Paese. Ho sentito qualcuno dire che non è morto nessuno, ma i drammi per un Paese ci sono non solo quando ci sono i morti".
Dopo la scelta del centrodestra di governo, però, Quagliariello ammette che "quella con Salvini e Berlusconi, ora, è l'interlocuzione più difficile mentre devo dire, pur avendo posizioni differenti, che comprendo la posizione di FdI: sono stati una forza di opposizione che va ringraziata per quanto fatto di fronte alla crisi ucraina. Non riesco - conclude Quagliariello - ancora a comprendere cosa abbia fatto il centrodestra di governo".
Per i prossimi giorni e per i delicati passaggi che comportano, il coordinatore di Italia al Centro auspica una "riduzione del danno per il Paese e in questo senso mi fido pienamente del presidente Mattarella, affinché venga tutelato tutto ciò che è possibile tutelare, utilizzando al meglio le prerogative costituzionali, iniziando dall'approvazione della Legge di Bilancio".
Quanto poi allo scenario elettorale, si parte da quello che si sta muovendo nell'aera liberale e riformista, e dalle defezioni illustri in FI dei ministri Gelmini e Brunetta: "Con Renato e Mariastella non abbiamo mai perso l'interlocuzione. Noi abbiamo pagato un prezzo alto per le nostre idee. Sarebbe stato più facile un'altra strada, stare a fianco di Lupi e Cesa. Non possiamo pensare di concedere ad altri quello che non abbiamo concesso alla nostra parte politica. Siamo stati tra i pochi che con m5s non abbiamo avuto a che fare mai, in questa legislatura e per noi - conclude - questo rimane un punto fondamentale".