AGI - Alla vigilia delle comunicazioni del premier Mario Draghi in Parlamento (con voto di fiducia), la partita per scongiurare il voto anticipato si complica.
Se il Pd conferma il sostegno all’esecutivo, il ‘centrodestra di governo’ si dice “sconcertato” dall’incontro tra il presidente del Consiglio e il segretario del Pd Letta, soprattutto perché la settimana scorsa proprio Lega e Forza Italia avevano chiesto a Palazzo Chigi una verifica politica.
Nel frattempo il ministro Luigi Di Maio convoca l’assemblea di Ipf e rivela: “ll partito di Conte ha già deciso di non votare la fiducia al governo Draghi. Conte sta scommettendo sul voto anticipato, ma sarebbe un ulteriore crollo nei sondaggi”.
I pentastellati negano e attendono segnali dal premier. Ieri hanno ribadito la necessità che l’agenda del governo accolga le priorità più volte espresse dal M5s: dalla creazione del salario minimo alla conferma del reddito di cittadinanza.
Ma il pressing su Conte per uscire dal governo è forte, soprattutto tra i senatori (alla Camera, invece, prevarrebbero i sostenitori del governo in carica).
Lega e Forza Italia vorrebbero un esecutivo senza il M5s, che giudicano inaffidabile, mentre Draghi ha più volte affermato di voler continuare sulla strada dell’unità nazionale.
Attacca anche il Pd: "Da giorni l'unica occupazione del centrodestra è inviare note stampa di veto a questo e a quello, mentre spiega a Draghi chi può o non può incontrare. Serietà e responsabilità, è quello che il Pd sta facendo per evitare una crisi incomprensibile e dannosa per persone, famiglie e imprese" ha scritto sui social la deputata e membro della segreteria Pd, Chiara Gribaudo.
Insomma, le tensioni crescono e il tempo per trovare un accordo sta per scadere.
Il leader di Lega, Forza Italia, Noi con l'Italia e Udc, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Maurizio Lupi e Lorenzo Cesa, sono arrivati a palazzo Chigi per l'incontro con Mario Draghi.