AGI - La decisione della Suprema Corte Usa, contraria all'aborto, scuote, in Italia, il mondo della politica. "I diritti non sono scritti nelle tavole della legge, se non li curi e non li difendi ogni giorno ti svegli una bella mattina e non li hai più. La sentenza della Corte Suprema Usa fa fare agli Stati Uniti un balzo indietro di 50 anni. Ed è figlia di varie ideologie: un mix di visioni oscurantiste e reazionarie che tolgono alle donne la libertà di scelta. Anche in Italia la nostra legge è già bombardata: basti pensare ad esempio agli obiettori di coscienza o alla legge Pillon. Dobbiamo difendere il diritto all'aborto in Italia", afferma la leader di +Europa Emma Bonino.
A prendere posizione anche il presidente della Camera, Roberto Fico: "Negare il diritto di scelta per le donne è una ferita per tutta la comunità. La decisione della Corte suprema americana è un triste e sconcertante passo indietro, che cancella anni di battaglie. I diritti vanno tutelati ogni giorno", osserva.
La decisione della Corte Usa sull'aborto "è un errore grave, figlio di una svolta ideologica della Corte, cambiata profondamente da Trump che ha immesso tre giudici animati da un furore ideologico", dice Enrico Letta a margine del convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria. "La Corte - aggiunge il segretario del Pd - ha contemporaneamente deciso di dire no alle donne e si' alle armi. Francamente una scelta sconcertante che riporterà tensioni fortissime negli Stati uniti".
Nel dibattito entrano anche il leader della Lega, Matteo Salvini, e il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte. "Sono per la difesa della vita dall'inizio alla fine. Quando si parla di aborto l'ultima parola spetta alla donna. Non ad altri", commenta il segretario del Carroccio. A chi gli chiede se si aprirà un dibattito anche in Italia, risponde: "L'emergenza è economica. Spero che il Parlamento non si divida nei prosismi mesi su aborto, sul ddl Zan, sulla droga, sulla legge elettorale. Dobbiamo mettere al centro gli stipendi, il lavoro e le pensioni degli italiani".
"Il diritto all'interruzione di gravidanza è da annoverare tra le conquiste sociali su cui non è possibile fare passi indietro. Non sono ammissibili derive oscurantiste che mettono a rischio la libertà di scelta di ogni donna", scrive Conte.
"Quanto sta accadendo negli Stati Uniti dopo la sentenza della Corte Suprema, con sette Stati che si sono già attivati per precludere questa possibilità, è allarmante. Ognuno è libero di avere un proprio pensiero personale sul punto, e di agire sulla base delle proprie convinzioni, ma vedere alcuni esponenti politici italiani che festeggiano mentre milioni di donne si ritrovano private di questa possibilità deve far riflettere. In Italia la legge 194 garantisce, ormai dal 1978, questa facoltà, offrendo una soluzione equilibrata. Non permetteremo che venga posta in discussione. Non consentiremo un ritorno al passato", nota.