AGI - "Il Movimento non c'è più, Conte dovrebbe dimettersi". Enrica Sabatini non usa mezzi termini parlando con l'AGI. La socia dell'associazione Rousseau, compagna di Davide Casaleggio, è amareggiata per il risultato del M5s alle elezioni comunali: "L'operazione è riuscita ma il paziente è morto", ironizza. Poi fa i conti: "Alle elezioni di cinque anni fa il Movimento prese 347mila voti, adesso ne ha ottenuti 64mila, l'80 per cento in meno. E parliamo di una forza politica che sta al governo, che ha grande visibilità e risorse. Altro che crollo, qui c'e' stato un vero blackout".
La Sabatini, autrice del libro 'Lady Rousseau', che ha già sollevato molte critiche alla gestione del M5s, non si stupisce: "Era prevedibile, nell'ultimo anno nel Movimento si è spostato tutto verso il culto della personalità. La campagna elettorale è stata incentrata su Conte ma gli elettori 5 Stelle non hanno l'idea di un leader che ti salverà, la personalizzazione è fallimentare. Alle Comunali del 2017 c'erano 224 candidati sindaci che si presentavano da soli, quest'anno erano 10, sufficienti giusto per giocare una partita di calcetto. Nessuno vuole più candidarsi, perché il Movimento è incoerente".
Nel mirino delle critiche della Sabatini c'è soprattutto il presidente Conte: "Fa sorridere che dica di voler passare alla fase 2 e di voler costruire gruppi di trenta persone sui territori quando in alcuni Comuni ha preso 14 voti". L'errore principale di Conte è stato "pensare che potesse bastare il fatto di essere stato premier; cioè che la sua credibilità e le sue relazioni istituzionali potessero garantirgli la leadership ma nel Movimento non funziona così. Conte non conosce il M5s e le sue dinamiche. Il Movimento lo devi amare - insiste Sabatini - con i suoi pregi e i suoi difetti, ma Conte non lo ama".
Dunque l'idea che non possa esistere il Movimento senza Conte, rilanciata da alcuni parlamentari in queste ore, è "fanatismo e idolatria". Ancora: "In un'azienda, con risultati di questo genere ti chiederebbero le dimissioni, invece qui c'è pure chi identifica Conte con il M5s".
Sabatini non risparmia "quelli che adesso criticano ma in campagna elettorale si sono fatti il selfie con l'ex premier". Poi aggiunge: "Spero che Conte crei un suo partito e lasci andare il M5s". Il rigetto del ricorso contro l'elezione del presidente 5 Stelle, deciso dal tribunale di Napoli, non cambia le cose: "Politicamente è inammissibile che Conte si sia imposto come unico candidato, non siamo in Corea del Nord".