AGI - Il viaggio in Russia di Salvini non si farà, ma la politica italiana continua a parlarne. Il leader della Lega ha raccontato che si è lasciato convincere dai suoi a rinunciare al viaggio a Mosca e che, in ogni caso, le sanzioni fanno più male all'Italia che alla Russia.
"La pace serve subito", la pace all'Italia "serve come l'ossigeno: provate ad andare a fare benzina, guardate i costi della luce e del gas o andate a fare la spesa..." ha poi detto Salvini durante un comizio elettorale a Gorizia. "Sono inorridito da una sinistra che quando io facevo il liceo a Milano faceva sciopero per la pace nel mondo", osserva, "ora abbiamo un Pd che parla solo di armi e di guerra. Viva coloro che pensano al dialogo, non possiamo certamente aspettare la pace da Di Maio", rilancia il segretario della Lega. Attaccando poi il Pd: "La sinistra una volta si occupava di operai, ora si occupa di ddl Zan e ius soli. Per la Lega la priorità è il lavoro".
In Russia aveva detto di volerci andare "per confrontarmi con soggetti istituzionali" e con due obiettivi "distensione e difesa dell'interesse nazionale italiano". Il leader leghista ha dovuto però "prendere atto delle reazioni scomposte dei colleghi di governo", si è "confrontato con i vertici della Lega" e ha deciso di "imboccare altre strade".
Non risparmia ironia all'iniziativa di Luigi Di Maio: "Il piano di pace proposto a Mosca dall'Italia è stato cestinato dopo dieci minuti e la Russia preferisce parlare con Parigi e Berlino anziché con Roma: questa è la fotografia attuale e sono preoccupato. Con lo spread ai massimi dal 2018, con la benzina ben sopra i 2 euro al litro, bollette di luce e gas alle stelle, inflazione al 7% e rischio chiusura di molte fabbriche, fare di tutto per fermare la guerra e tornare alla pace per l'Italia è questione di vita o di morte".
Dopo aver ribadito che "il cessate il fuoco è un'urgenza umanitaria per mettere fine alle atrocità in Ucraina, è una necessità per evitare che milioni di persone in Africa muoiano di fame per il blocco del grano, è un bisogno dell'Europa che deve spegnere un conflitto alle porte di casa", Salvini torna sul suo cavallo di battaglia: "le sanzioni contro Mosca stanno facendo più male all'Italia che alla Russia: sembra paradossale, ma è così".
"Quello che abbiamo visto in questi giorni, anche gli attacchi al sottoscritto, fanno parte di una modalità di campagna elettorale per cui Salvini arriverebbe anche ad attaccare i suoi ministri della Lega pur di ottenere uno slogan nuovo" replica il ministro degli Esteri "Dobbiamo lavorare tutti quanti per la pace ed evitare di strumentalizzare il corpo diplomatico, le relazioni diplomatiche con altri Paesi- e soprattutto in un momento così complicato a livello nazionale, almeno in questo, la politica deve restare unita, almeno sulla guerra. Dobbiamo tutti quanti lavorare sotto i colori del nostro tricolore e non dividerci. Perché se ci dividiamo, permettiamo ai nostri nemici di speculare sulla nostra postura internazionale".
Da sinistra continuano le bordate di Enrico Letta che definisce l'iniziativa di Salvini "improvvida, totalmente sbalestrata" oltre che "un punto di grandissima debolezza perché racconta di un'Italia non credibile, divisa, e credo che questo sia esattamente quello che vuole sentirsi dire Putin ed è l'opposto di quello che dobbiamo fare".