AGI - "Abbiamo finalmente affrontato, in Italia, la nostra dipendenza energetica dalla Russia che ora rischia di diventare sottomissione piuttosto che dipendenza". Così il premier Mario Draghi, partecipando ad un panel dell'università Bocconi. "La risposta immediata è preparare un futuro in cui non dipenderemo più dalla Russia per il gas". Draghi sottolinea che l'Italia comprerà il gas dall'Africa.
Da Davos, il ministro dell'Economia Daniele Franco avverte che per l'Italia "nel breve termine l'interruzione delle forniture di gas russo avrebbe un impatto drammatico". Lo ha detto il ministro dell'Economia Daniele Franco in un panel al Wef di Davos.
L'economia italiana, ha aggiunto il ministro, dimostra di essere resiliente e nonostante i grandi rischi che si trova a fronteggiare, le imprese e le famiglie resistono.
In assenza di shock "ci aspettiamo di continuare a crescere nel 2022, anche se a un ritmo più basso rispetto allo scorso anno".
Sull'Ucraina il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, afferma: “Il percorso è divenuto più accidentato, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa. Questo significa dover raddoppiare il nostro impegno. Anzitutto per la pace e il rispetto dei diritti dei popoli. Il valore della Pace ha caratterizzato da sempre l’impegno e la sensibilità dei lavoratori italiani. Pace, libertà, lavoro, democrazia. La civiltà contemporanea mette la persona e il suo diritto alla vita al centro del patto di convivenze civile nazionale e internazionale”.
Sul blocco delle esportazioni di grano ucraino il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sottolinea: “Come Italia nei prossimi giorni promuoveremo tutte le iniziative affinché quel grano possa essere esportato dall’Ucraina. Chissà che proprio un accordo, un compromesso tra le parti sul Food security non possa costruire la strada per un compromesso tra le parti per arrivare alla pace”.
Per Di Maio "rischiamo che scoppino nuove guerre a causa della crisi alimentare che si sta generando per il blocco del grano ucraino nei porti ucraini a causa della Russia”.
Il leader M5s, Giuseppe Conte, spinge per un chiarimento sull'Ucraina in Parlamento: "Continueremo a chiedere un confronto anche se saremo da soli, perché i cittadini meritano questo. Noi dall'inizio abbiamo tenuto una linea molto chiara contro il riarmo, contro un'escalation militare e a favore di un'escalation diplomatica. Sentire la Lega che tuona contro ulteriori aiuti militari e poi non è favorevole a un dibattito in Parlamento mi sorprende e mi fa capire che ci sono i pacifisti della domenica".
Il segretario del Pd, Enrico Letta, smorza i toni: "Nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, si andrà in Parlamento perchè ci sarà un nuovo dibattito. Noi non ci sottrarremo al dibattito parlamentare quando il govenro valuterà che ci sarà l'occasione. Quindi, non mi sento di drammatizzare questa situazione".
Il leader della Lega, Matteo Salvini, commenta: "Se ci fosse la necessità di votare nuovi interventi miliari, la mia posizione è per il ritorno alla diplomazia e al dialogo, perché più armi mandi, più si allontana possibilità di pace".