AGI - Il Movimento 5 stelle insiste affinché il Parlamento discuta e voti l'indirizzo politico del governo di Mario Draghi sull'Ucraina. Lo fa con una lunga nota di conclusione del Consiglio nazionale del Movimento che si è svolto fra lunedì sera e ieri. Lo ufficializza nella conferenza dei capigruppo del Senato, con la richiesta della presidente Mariolina Castellone che, in vista del vertice straordinario Ue del 30-31 maggio, sottolinea quanto sia importante che l'Assemblea possa pronunciarsi con una risoluzione sulle comunicazioni del premier. Lo fa con una lettera al presidente della Camera, Roberto Fico, a firma del presidente dei deputati, Davide Crippa.
Il leader Giuseppe Conte prende le distanze dal post pubblicato sul sito del garante, Beppe Grillo, sottolineando che vi si riportano le considerazioni di vari esperti, "che non sono la linea del Movimento". L'ex presidente del Consiglio e M5s - il Consiglio nazionale ha deliberato all'unanimità - condannano l'aggressione della Russia, invocano, se si renderanno necessarie, sanzioni anche più severe di quelle messe in atto. Sulle armi ribadiscono la necessità, dopo l'assistenza fornita all'Ucraina anche con mezzi militari, di passare alla fase in cui gli sforzi si devono concentrare sui tavoli della diplomazia.
Il dopo Petrocelli
Intanto, oggi a palazzo Madama si riunirà la commissione Esteri per votare l'ufficio di presidenza e, dunque, scegliere anche chi sostituirà, alla guida dell'organismo di lavoro del Senato, Vito Petrocelli, finito nell'occhio del ciclone - in M5s e nella maggioranza - per non aver votato la risoluzione di maggioranza sull'Ucraina e per le posizioni assunte sul conflitto.
Per M5s in pole dovrebbe esserci Ettore Licheri, ma a Palazzo si fa notare che la partita non è scontata per una presidenza a Cinque stelle. Altri nomi, come quello di Stefania Craxi - è la riflessione - potrebbero contendere, con i voti dei commissari la successione di Petrocelli. Fonti di Italia viva, nel frattempo, fanno notare: "Sarebbe rischioso andare alla conta sul nuovo presidente della commissione Esteri e trasmettere al Paese un messaggio di divisione all'interno della maggioranza: chi dovesse scegliere di percorrere questa strada se ne assumerebbe la responsabilità. Serve unità intorno a una figura autorevole e di esperienza, scorrendo i nomi dei componenti della commissione si nota più di una persona con queste caratteristiche".
Iv aveva chiesto nei giorni scorsi un confronto di maggioranza e non è da escludere che i capigruppo delle diverse forze politiche informalmente si stiano confrontando in queste ore, prima della seduta della Commissione.
La nota dei pentastellati spiega che il Consiglio Nazionale del Movimento 5 stelle ritiene "necessario - dopo quasi tre mesi di confitto nel cuore dell'Europa, con uno scenario in continua evoluzione - un confronto in Parlamento tra le varie forze politiche, con la possibilità di pervenire a un atto di indirizzo del Parlamento che possa contribuire a rafforzare l'azione politica del Governo in tutti i consessi internazionali e a perseguire un indirizzo ampiamente condiviso dal Governo e dal Parlamento".
Il Consiglio considera "non sufficiente, in base ai principi del nostro ordinamento democratico, il vaglio parlamentare che è stato effettuato in corrispondenza del c.d. 'decreto Ucraina', che risale ai giorni immediatamente successivi all'aggressione militare russa, e che non tiene conto dei mutamenti nel frattempo intercorsi e delle strategie che si stanno delineando anche a livello internazionale".
M5s, si legge ancora, "si impegnerà nelle varie sedi istituzionali, attraverso i suoi rappresentanti, affinché tutte le iniziative e gli atti che verranno posti in essere dal nostro Paese siano costantemente orientati a sostenere l’Ucraina in linea con i principi della Carta delle Nazioni Unite, con particolare riguardo ai limiti di cui all’art. 51 della suddetta Carta e affinché l’agenda politica governativa riponga massima attenzione alle priorità sociali ed economiche delle famiglie e delle imprese" e "chiederà che il Presidente del Consiglio dei Ministri venga in Parlamento a riferire sulle iniziative sin qui attuate e su quelle programmate in modo che ci sia piena condivisione dell’indirizzo politico a tutti i livelli istituzionali".
M5s, inoltre, conferma "la risoluta condanna dell’aggressione militare condotta dalla Russia contro l’Ucraina, perché contraria ai più elementari principi di diritto internazionale, non provocata e non giustificabile in nessun modo". Sottolinea la "profonda riprovazione per i ripetuti attacchi arrecati dalle forze militari russe alla popolazione e alle infrastrutture civili che contrastano con il diritto internazionale umanitario e configurano crimini di guerra".
E ancora: considera "necessario mantenere un incisivo piano di sanzioni per dissuadere la Russia dal proseguire nell’invasione e, se del caso, di incrementare il livello sanzionatorio con misure ancora più severe". Allo stesso modo ritiene "necessario perseverare negli aiuti umanitari per alleviare le sofferenze della popolazione ucraina e accogliere i profughi che abbandonano la loro terra per cercare salvezza dagli orrori della guerra".
L’Italia, è poi la richiesta dei pentastellati, "si faccia interprete e sia protagonista di una nuova fase degli sforzi diplomatici in tutte le sedi internazionali affinché sia scongiurato il rischio di una escalation militare e siano invece promosse serie e credibili negoziazioni diplomatiche, che valgano a evitare che il confitto attuale deflagri in uno scontro militare di proporzioni sempre più vaste e incontrollabili".