AGI - "Non possiamo certo prescindere nelle nostre considerazioni dalla ingiustificabile aggressione della Federazione Russa ai danni dell'Ucraina. Le devastazioni di luoghi nel cuore dell'Europa, le vite spezzate, l'attentato recato alla libertà e indipendenza di un Paese, immaginavamo appartenessero a un passato remoto. Siamo a fianco delle regioni del popolo ucraino". Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ribadisce la linea dell'Italia a fianco dell'Ucraina. Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, chiede "tregue, anche localizzate, per permettere le evacuazioni di civili".
Con il premier giapponese Kishida - prosegue Draghi - "abbiamo riaffermato la condanna all'invasione russa dell'Ucraina. Italia e Giappone sono impegnate perchè si arrivi il prima possibile a tregue, anche localizzate, per permettere le evacuazioni di civili e favorire i negoziati di pace. Continuiamo ad aiutare l'Ucraina e a esercitare pressione sulla Russia, perchè cessi immediatamente le ostilità". Draghi ringrazia il Giappone "per aver accettato con straordinaria prontezza che carichi di gas naturale liquefatto già pre-contrattualizzati con Paesi terzi siano reindirizzati verso l'Europa".
Per il ministro della Difesa Lorenzo Guerini "la responsabilità di tutte le nazioni democratiche è favorire il rispetto del diritto internazionale e promuovere l'impegno per la cessazione del conflitto, con tutti gli strumenti a disposizione: attraverso l'iniziativa diplomatica, la fermezza delle sanzioni e ogni possibile aiuto, per giungere presto a una pace equa e giusta, ristabilendo prima possibile la sovranità dell'Ucraina. E proseguendo, a questo fine, il nostro impegno a sostenere Kiev, anche con misure a supporto delle sue forze armate sulle basi delle indicazioni del Parlamento italiano".
Guerini continua: "Siamo vicini al popolo ucraino nella sua battaglia di resistenza finalizzata a difendere la propria sovranità. Di fronte a dinamiche militari in continua e drammatica evoluzione, siamo stati chiamati a decisioni difficili, in virtù delle responsabilità che abbiamo nei confronti di un popolo aggredito e in nome dei comuni valori di civiltà in cui crediamo fermamente. Il nostro aiuto alla resistenza dell'Ucraina va inquadrato in un complesso di azioni e misure volte alla ricerca di una soluzione negoziale equa e rispettosa del diritto internazionale. Va inquadrato assieme alle sanzioni economiche alla Russia e al rafforzamento della presenza sul fianco Est e nel Mediterraneo orientale come deterrenza ad ulteriori escalation militari".
Per il segretario del Pd, Enrico Letta, "c'è bisogno di unità come non mai intorno al governo che sta prendendo grandi responsabilità. Draghi ha detto cose giuste a Strasburgo dobbiamo fare dell'Italia il Paese che spinge di più per la pace. Mi fido di quello che il governo sta discutendo, da parte nostra non c'è nessun problema a discutere in Parlamento e fuori".