AGI - "I Governi hanno reagito con forza per tutelare imprese e famiglie, soprattutto quelle più deboli. L'Italia, da sola, ha speso circa 30 miliardi di euro quest'anno". Lo ha ricordato il premier Mario Draghi nel suo intervento al parlamento Ue. "La gestione emergenziale di questi rincari ha molti limiti, primo fra tutti la sostenibilità per il bilancio pubblico. Il problema è sistemico e va risolto con soluzioni strutturali, che spezzino il legame tra il prezzo del gas e quello dell'elettricità. Il problema del costo dell'energia sarà al centro del prossimo Consiglio Europeo. C'è bisogno di decisioni forti e immediate, a vantaggio di tutti i cittadini europei", ha detto il premier.
"Sin dall'inizio della crisi - ha continuato Draghi - l'Italia ha chiesto di mettere un tetto europeo ai prezzi del gas importato dalla Russia. La Russia vende all'Unione Europea quasi due terzi delle sue esportazioni di gas naturale - in larga parte tramite gasdotti che non possono essere riorientati verso altri acquirenti.
La nostra proposta consentirebbe di utilizzare il nostro potere negoziale per ridurre i costi esorbitanti che oggi gravano sulle nostre economie". "Allo stesso tempo - ha aggiunto - questa misura consentirebbe di diminuire le somme che ogni giorno inviamo al Presidente Putin, e che inevitabilmente finanziano la sua campagna militare".
Cingolani: "Aumento vertiginoso, 5 volte su nel 2021"
Sul tema è intervenuto anche il ministro della Transizione Energetica Roberto Cingolani nel corso della sua informativa alla Camera: "La tensione sui mercati ha anche determinato, dopo la forte diminuzione avvenuta nel corso del 2020, un vertiginoso aumento dei costi dell'energia".
Il ministro ha ricordato: "Per quanto riguarda il mercato del gas naturale, il prezzo al Punto di Scambio Virtuale in Italia è passato dai circa 20 euro MWh di gennaio 2021 ai circa 100 euro MWh del mese di aprile, con un aumento di quasi 5 volte, con punte giornaliere che hanno superato i valori record di 200 euro MWh nei mesi scorsi".
Poi Cingolani ha aggiunto: "Per quanto riguarda i prezzi dell'energia elettrica all'ingrosso ha registrato valori record. Negli ultimi mesi si sono raggiunti i valori più elevati da quando la borsa italiana è stata costituita, e negli ultimi giorni i valori si sono attestati tra i 200 e i 250 euro MWh. Questo anche come diretta conseguenza dei prezzi del gas naturale, che determinano il costo marginale degli impianti di generazione elettrica a gas, i quali fissano il prezzo del mercato all'ingrosso nella maggior parte delle ore. Non si tratta di un fenomeno italiano, ma andamenti simili sono riscontrabili in altri Paesi europei".
"Il Governo italiano ha proposto misure strutturali che includono un price cap a livello europeo temporaneo sulle transazioni di gas naturale all'ingrosso. Questa misura, oltre a portare beneficio diretto ai consumatori di gas, porterebbe anche notevoli benefici sui prezzi del mercato elettrico all'ingrosso, dove il prezzo marginale viene fissato in molte ore da generazione termoelettrica a gas", ha detto Cingolani. "E poi il disaccoppiamento dei prezzi di vendita dell'energia prodotta da tecnologie rinnovabili elettriche - ha aggiunto - rispetto a quelli del parco termoelettrico, mediante opportuna revisione delle regole di market design".