AGI - Cresce il pressing di Pd e Italia viva sul Movimento 5 stelle affinché sposti Vito Petrocelli dalla commissione Esteri ad un'altra commissione del Senato.
Operazione che consentirebbe di rimuovere dalla poltrona di presidente il senatore pentastellato filo-Putin. Ma la capogruppo M5s a palazzo Madama, Mariolina Castellone, frena e spiega che il regolamento non lo consente.
Il 'caso Petrocelli' continua a tenere banco al Senato, ma non sembra ancora intravedersi uno sbocco: a nulla è servita la riunione di ieri della Giunta di palazzo Madama, convocata dalla presidente Casellati dietro richiesta di tutti i gruppi proprio per trovare una soluzione.
Una nuova riunione è stata già fissata per martedì prossimo. Tra le ipotesi sul tavolo c'è appunto lo spostamento di Petrocelli in un'altra commissione parlamentare.
E a sostegno di questa soluzione viene citato il precedente del senatore Renzo Gubert, eletto con l'Unione dei democratici cristiani e di centro, in carica dal 1996 al 2006, che fu rimosso e spostato in un'altra commissione con la cosneguenza di decadere di fatto dall'incarico di vicepresidente di una commissione.
Ma la soluzione presenta dubbi e incognite, è da studiare. E in attesa che il Movimento, come preannunciato dai vertici e dallo stesso leader Giuseppe Conte, assuma una decisione sulla possibile espulsione di Petrocelli, nella maggioranza si fa pressante la richiesta ai 5 stelle di prendere in mano la situazione e cercare una soluzione.
Che, secondo il capogruppo di Iv, Davide Faraone, non può che essere quella della rimozione di Petrocelli dalla commissione Esteri.
"M5s deve uscire dall'ambiguità e procedere con l'unico atto concreto possibile, prendendo una posizione chiara nei confronti del senatore filo-Putin e liberando finalmente la commissione Esteri".
Dunque, sostiene il capogruppo renziano, il 'boccino' è nelle mani della sua omologa pentastellata: "Il M5s si prenda questa responsabilità e metta fine a uno stallo che non può davvero continuare oltre".
La vicepresidente della commissione Esteri, sempre di Iv, Laura Garavini annuncia poi che la setssa commissione "è pronta a inviare una lettera di sfiducia" al presidente Petrocelli. L
'impasse si ripercuote però sul clima interno alla maggioranza: chiamata in causa Castellone, regolamento del Senato alla mano, precisa che "le leggi vanno rispettate sempre, anche quando non le condividiamo o non ci piacciono".
Insomma, la rimozione non è consentita dalle norme interne di palazzo Madama, è la tesi. Linea che irrita il Pd, in un botta e risposta tra capigruppo di maggioranza che sale di tensione: "Secondo noi lo spostamento è consentito dal regolamento. È fattibile e a nostro giudizio va fatto senza indugio: è la via maestra", replica la presidente dei senatori Pd Simona Malpezzi.
Controreplica Faraone: "Prendiamo atto che il M5s non ha alcuna intenzione di far decadere Petrocelli da presidente della commissione Esteri", il che "dimostra ancora una volta l'ambiguità di un partito che ha una posizione preoccupante ed ambigua sulla guerra", è l'affondo del capogruppo renziano.