AGI - Sì a una discussione in Parlamento su un nuovo, possibile invio di armi all'Ucraina, ma la politica parli anche di pace, non solo di guerra e di missili. Matteo Salvini invita i partiti a trovare una soluzione al conflitto e si dice pronto ad ascoltare le proposte che arriveranno. "Mi interessa lavorare per fermare la guerra il prima possibile. Bisogna domandarsi cosa avvicina alla pace e cosa allontana. Mi sembra che tedeschi e francesi stiano facendo ragionamenti interessanti. Lavoro perché l'Europa dia una risposta unitaria", spiega il segretario della Lega che vorrebbe organizzare un vertice tra i leader di tutti i partiti - di maggioranza e opposizione - e con il presidente del Consiglio "per parlare di pace".
"Di guerra - sottolinea - si parla a reti unificate, l'accoglienza fortunatamente la stiamo garantendo. Mi piacerebbe che la politica ragionasse di come avvicinare la pace". Il rischio di un terzo conflitto mondiale va evitato, scandisce ancora: "Noi stiamo dalla parte dell'Occidente e delle libertà".
"Mi piacerebbe sedermi intorno a un tavolo - non sui giornali - con Conte, Meloni, Berlusconi, Letta, Renzi e Draghi per ragionare di pace" e capire "se l'Italia può essere un avamposto di pace, il Paese che promuove un messaggio di pace, poi mandiamo gli aiuti che servono. L'esempio da seguire è quello del Santo Padre".
Incontrando i cronisti Salvini parla anche delle prossime amministrative e dei rapporti con gli altri partiti di centrodestra. "FdI va da sola in diverse città. Scegliamo invece l'unità, vinciamo le comunali e dal giorno dopo chiudiamo tutte le regionali che ci sono", dice a proposito delle tensioni con il partito di Giorgia Meloni sulla Sicilia.
"Concludiamo con coalizioni di centrodestra compatte le elezioni del 12 giugno e poi ragioniamo di tutto il resto", ribadisce. "Sono disponibilissimo a un incontro, sono a Roma fino a venerdì e poi da sabato sarò a Milano", assicura e a chi gli fa notare che anche il presidente di Fratelli d'Italia sarà a Milano nel fine settimana, replica: "Perfetto, siamo tutti a Milano. Cosa c'è di meglio?".
In giornata il segretario leghista ha incontrato il ministro della Giustizia, Marta Cartabia. Un faccia a faccia chiesto dopo l'aggressione subita nel carcere di Ferrara da un agente della Polizia Penitenziaria. "Le ho chiesto la sperimentazione del taser nelle carceri, la telecamere sulle divise degli agenti, sistemi di videosorveglianza e assunzioni per la Polizia Penitenziaria. Il ministro mi ha ascoltato; su alcune cose procederemo. Da questo punto di vista sono contento", conclude.