AGI - Le difficoltà sulla riforma della giustizia, che approda oggi nell'Aula della Camera, le tensioni su Fisco e concorrenza e le reazioni dei partiti all'appello di Draghi all'unità della maggioranza. Sono questi i temi in primo piano sulle pagine di politica dei quotidiani in edicola oggi.
Corriere della Sera - "Fino al 2023 la maggioranza reggerà. Il capo del governo? Potrà fare tutto". Renzi: per l'ondata di profughi ucraini serve un commissario stile Figliuolo. "Sulla guerra vorrei un protagonismo europeo che aggiunga ad armi e sanzioni un'iniziativa diplomatica".
La Repubblica - Giustizia, la riforma è un calvario. Anche i 5S all'assalto. Il provvedimento sul Csm. Pronta una pioggia di emendamenti nella maggioranza, si va verso un nuovo rinvio.
Il Giornale - Draghi positivo e isolato salta la missione in Africa. E avverte la maggioranza: avanti solo se fa cose utili. L'ex Bce: "Alle prossime elezioni partecipero' solo da cittadino". E c'è chi lo vede alla Nato dopo Stoltenberg a settembre 2023. - I partiti smarriti nel labirinto di SuperMario. Il suo peso non è bastato a consolidare lo scenario politico o creare nuovi equilibri.
La Stampa - Draghi sotto pressione. Lega e M5s all'assalto su Fisco e concorrenza. I partiti non raccolgono l'appello del premier: oggi vertice di maggioranza. Accordo lontano sulla casa. Il Pd: "La destra cerca le bandierine". Sale la tensione in vista dell'incontro sulle concessioni delle spiagge.
Avvenire - Il premier chiede unità ai partiti e assicura: non mi candidero'. Le reazioni del mondo politico alla prima intervista al capo del governo.
Il Sole 24 Ore - Dl aiuti, il governo studia il taglio al cuneo per 1 miliardo. Sostegno al reddito. Si valuta una sorta di operazione bis della scorsa manovra con una riduzione dei contributi per i soli lavoratori. Ma restano incognite costi e divisioni nella maggioranza.
Il Tempo - I partiti lo mollano. A Draghi resta solo il Pd. Il premier sfrutta il giorno di Pasqua per chiedere alla maggioranza di serrare i ranghi. Gelo da Forza Italia, Lega e 5 Stelle: le ultime riforme del governo non vanno giu' ai partiti. Il segretario dem Enrico Letta l'unico che assicura: "Piena sintonia, diciamo sì all'appello". Ma sulla delega fiscale, Csm e concorrenza la maggioranza è divisa e fatica a trovare l'intesa.