AGI - Lega e Forza Italia chiedono un incontro a Mario Draghi. Per il centrodestra di governo sta al premier dare garanzie certe sul fatto che l'approvazione della delega fiscale non comporti in nessun modo un aumento delle tasse.
Nel qual caso, i due partiti non voterebbero a favore. Il Pd non ci sta e attacca: "Così si mette a rischio il governo", avverte la capogruppo dem Deborah Serracchiani.
Palazzo Chigi, no aumento tasse
"Il Governo non ha alcuna intenzione di aumentare le tasse. Il presidente Draghi ha dichiarato piu' volte questo impegno sin dall'inizio del suo mandato, in Parlamento, in incontri pubblici con il mondo imprenditoriale e industriale, ai vertici internazionali e anche nei vari confronti con i leader delle forze di maggioranza". Lo fa sapere palazzo Chigi.
"Nel caso della delega fiscale il Presidente Draghi ha specificato, anche di recente, che il provvedimento non porta incrementi sull'imposizione fiscale degli immobili regolarmente accatastati. Nessuno pagherà più tasse. Il governo non tocca le case degli italiani. E lo stesso sarà per gli affitti e per i risparmi", aggiungono le stesse fonti.
La prossima settimana sono previsti incontri del premier con i leader dei partiti del centrodestra di governo, conclude palazzo Chigi.
L'ipotesi della fiducia in Aula si fa sempre più pressante
In commissione è impossibile andare avanti con l'esame del provvedimento: il muro contro muro tra ex giallorossi e il centrodestra blocca l'esame della riforma.
Ieri diverse votazioni su alcuni emendamenti si sono concluse con un pareggio, 24 a 24: equilibri sul filo che non consentono di immaginare il prosieguo dei lavori, tanto più dopo la quasi rissa scoppiata ieri sera, le cui immagini rimbalzano sui social.
Tanto che il presidente della commissione Finanze di Montecitorio, il renziano Luigi Marattin, dopo aver tentato fino all'ultimo di trovare un punto di caduta, 'getta la spugna'.
"Ora le mediazioni passano per il presidente del Consiglio. Fiducia o no, spetta al governo decidere. La questione ora deve essere sciolta a Palazzo Chigi", spiega, riferendo di aver già informato il governo che ormai "serve una mediazione ad altissimo livello".
"Nell'avvicinarsi delle elezioni, è forte il sospetto che qualcuno voglia tenere le mani libere per promettere sempre il paese di Bengodi", segnala Marattin, che non nega "il sospetto che un pezzo di politica italiana voglia usare il fisco per i manifesti elettorali".
Un sospetto condiviso anche dal Pd: "Il centrodestra sta montando una polemica assurda, elettoralistica, che rischia di far saltare tutto. È una tensione montata ad arte", sostiene il responsabile economico dem, Antonio Misiani.
Intanto Matteo Salvini convoca in mattinata un vertice della Lega al quale, oltre ai responsabili economici di Via Bellerio, partecipa il ministro Giancarlo Giorgetti.
All'ordine del giorno la discussione sulla delega fiscale e le proposte della Lega per aiutare famiglie e imprese. Il partito esclude categoricamente ogni ipotesi di aumento di tasse su casa, risparmi, titoli di Stato e affitti. "Non è il momento di mettere le mani nelle tasche degli italiani", ribadisce Salvini.
Terminata la riunione, la Lega fa sapere che il centrodestra di governo "chiederà un incontro al presidente del Consiglio Mario Draghi con l'obiettivo di evitare aumenti di tasse su casa, affitti e risparmi".
Non solo. Salvini, in una nota successiva, 'alza l'asticella' e 'coinvolge' anche il Colle: "Sono convinto che i provvedimenti che ipotizzano nuove tasse su case o risparmi siano fuori luogo. Voglio pensare che quello in Commissione sia stato solo un incidente di percorso. Ne parleremo con il presidente Draghi e con il presidente Mattarella. Difendere e proteggere gli italiani significa anche non tassarli", scandisce.
Anche Forza Italia tiene il punto: "È dirimente l'impegno preso dal governo a non aumentare le tasse sulla casa come sui risparmi. Non sosterremo mai alcun provvedimento che può colpire le famiglie".
Una lettura, quella del centrodestra, che viene seccamente smentita dal Pd: "La Lega e gli altri partiti del centrodestra sanno bene che nella delega fiscale non c'è alcun aumento delle tasse per gli italiani. Abbiamo chiesto al centrodestra maggiore responsabilità in momenti tanto delicati per il Paese, invece bloccano il lavoro del Parlamento con falsità e sventolando bandiere propagandistiche che non hanno alcun fondamento", controbatte Serracchiani.
Che poi lancia l'altolà: "È inaccettabile che, per nascondere le loro divisioni interne in vista delle amministrative, mettano a rischio il governo".
Anche per la capogruppo dem al Senato, Simona Malpezzi, "non è possibile fare quotidianamente propaganda e la Lega non può continuare a dire una bugia agli italiani. Nella delega fiscale non è previsto nessun aumento delle tasse. Tra i nodi c'è ancora la riforma del catasto, 'salvata' in commissione per un solo voto di differenza e sulla quale il governo, con la sottosegretaria al Mef Cecilia Guerra, aveva posto l'aut aut.
"Giù le mani dalle case e dalle tasche degli italiani. Il passaggio delle rendite ai valori di mercato significa aumento sicuro delle imposte su immobili, titoli di stato e cedolari sulle locazioni. Il no della Lega è categorico", insistono però i leghisti Massimo Bitonci e Alberto Gusmeroli.
La 'palla', quindi, passa ora al governo. Categorica la linea di FdI: "Reputiamo gravissima l'ipotesi ventilata da Draghi di porre la fiducia su una legge delega", incalza Giorgia Meloni, che definisce "pietoso lo spettacolo messo in scena ieri dalla maggioranza in commissione Finanze".