AGI - Si preannuncia una settimana 'calda' in Parlamento soprattutto sul fronte del fisco. La Lega è pronta ad alzare la posta.
Dopo che in Commissione Finanze non è passato l'emendamento del centrodestra per sopprimere l'articolo 6 sulla riforma del fisco il partito di via Bellerio chiederà che la maggioranza si pronunci subito sulla flat tax. "Non possiamo assecondare solo la volontà del Pd e di chi vuole aumentare le tasse sulla casa", il 'refrain'.
Ma lo scontro coinvolgerà il presidente della Commissione Finanze, Marattin. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari del partito di via Bellerio la Lega è pronta a non partecipare più ai tavoli di maggioranza, chiederà anche che cambi il relatore della delega fiscale. "Marattin non è superpartes", l'attacco. Marattin è accusato dalla Lega di voler gestire le riunioni di maggioranza, di essere di parte.
"Porremo la questione, siamo pronti a rivolgerci anche al presidente della Camera Fico", spiegano dalla Lega.
"Dietro l'atteggiamento della Lega e di Forza Italia sulla riforma del catasto ci possono essere solo due motivi. O si è a priori convinti che il catasto di oggi sia il migliore possibile, oppure si applica l'algoritmo del perfetto populista", l'affondo in un'intervista alla 'Stampa' del responsabile economico di Italia Viva.
Più che sul voto sull'emendamento di 'Alternativa c'è' che ripropone di fatto la soppressione dell'articolo 6 il rischio è che si arrivi a uno stallo in Commissione Finanze.
Sull'emendamento degli ex pentastellati il centrodestra non si è ancora espresso. La Lega sta valutando ma l'orientamento è quello di portare la battaglia sulla riforma del catasto in Aula alla Camera e di riproporre – qualora fosse necessario – l'emendamento soppressivo al Senato dove i numeri in Commissione Finanze, al pari di quelli di Montecitorio, sono in bilico.
"Non voteremo nulla se non si vota la flat tax", afferma una fonte leghista. Sulla 'tassa piatta' ci sarà un braccio di ferro.
Del resto sulla riforma del catasto lo stesso Salvini ha ribadito che il partito manterrà la posizione. Domani in tarda mattinata ci sarà una riunione del gruppo di Forza Italia che punta alla mediazione.
Sull'emendamento di 'Alternativa c'è il partito azzurro potrebbe astenersi ma in ogni caso l'iter della delega fiscale è lungo e non mancheranno altre fibrillazioni.
"L'articolo 6 non arriverà fino in fondo", il ragionamento.
Tensione ci sarà anche sulla riforma del codice degli appalti in Aula a palazzo Madama da mercoledì. E sul tema delle concessioni balneari con gli 'ex lumbard' che metteranno dei paletti, "perché – la tesi – è che bisogna valorizzare le aziende, non si può solo avviare le gare dal 2024".
È nelle commissioni che si ballerà. I partiti stanno preparando i sub-emendamenti alla riforma del Csm e martedì nella Commissione Esteri del Senato chi ha lavorato alla risoluzione sulla crisi ucraina tornerà all'attacco del presidente M5s Petrocelli che ha detto no.
Il primo passo sarà mettere fine alla cooperazione parlamentare tra Italia e Russia e allo stop delle missioni ma sottotraccia continua il lavoro per chiedere – il Pd e il centrodestra sperano nel concorso dei contiani – che l'esponente pentastellato faccia un passo indietro.