AGI - "Nel Movimento nessuno deve sentirsi indispensabile, nemmeno io", dice in un'intervista a La Stampa il leader 5 Stelle Giuseppe Conte, nella quale sottolinea che "mi dicono che nella storia del Movimento non ci siano mai stati tanti incontri e cabine di regia come in questi mesi. Questo sforzo serve a mettere a punto in maniera collegiale una linea politica che spetta a me riassumere e portare avanti. Seguire un diverso indirizzo, andare in direzioni opposte, non significa tanto indebolire una leadership quanto creare confusione e danneggiare il Movimento" perciò "quando una linea passa in assemblea congiunta e viene costantemente aggiornata in cabina di regia va rispettata. Non possono esserci agende personali, doppie o triple", spiega lanciando una frecciata a Di Maio.
Secondo Conte, infatti, "la forza del Movimento è sempre stata quella di non cedere al correntismo della vecchia politica. I nostri iscritti si possono esprimere online sui passaggi più salienti. La possibilità di discutere progetti e idee e di elaborare proposte anche nella varietà di opinioni è per noi fondamentale. Preannuncio anzi che con la nuova piattaforma della Scuola di formazione, che inaugureremo tra breve, moltiplicheremo i luoghi di discussione. Ma certo non potrò permettere che mentre prima si andava in piazza a fare battaglie civili e politiche, oggi si vada in piazza a palesare correnti. Quella mossa ha creato dolore e malumori nella nostra comunità. Anche per questo ho valutato come doverose le dimissioni di Di Maio dal comitato di garanzia" poi "ci saranno dei momenti di confronto dove potremo analizzare quanto successo anche al fine di evitare che questi errori si ripetano".
Ma al momento, sostiene il leader 5 Stelle, "né possiamo tollerare per il futuro guerre di logoramento interno: la nostra comunità è sana e si opporrà in modo compatto a queste degenerazioni della 'mala politica' da chiunque provengano" e "o sono qui per costruire e rilanciare il Movimento, non ho mai lavorato per distruggere o provocare divisioni" e "Lavorerò perchè tutti nel Movimento possano sentirsi parte di una medesima comunità, possano condividere principi e valori, siano generosi e non si lascino distrarre dai propri destini personali. Tutti devono sentirsi importanti ma nessuno, a partire da me, deve mai sentirsi indispensabile", precisa Conte.
Che però sul governo insiste a suggerirne le urgenze, prime fra tutte "il caro bollette, che rischia di compromettere la ripresa economica perché i costi sono talmente alti che il sistema produttivo - che già soffre della scarsità di approvvigionamento delle materie prime e dell'inflazione - potrebbe ritrovarsi completamente in ginocchio. E poi il milione di interventi e operazioni slittate nei nostri ospedali per il contrasto al Covid, che ora devono essere recuperati", conclude Giuseppe Conte.