AGI - Passare dagli applausi all’iniziativa politica, mettendo in campo quelle riforme e quei provvedimenti in grado di dare nuova linfa e nuovo vigore alla legislatura. La proposta che arriva dal Partito Democratico prende spunto da quello che ormai è conosciuto come il “discorso della dignità”.
A pronunciarlo è stato il Presidente della Repubblica, davanti alle Camere che lo hanno rieletto, indicando così la via ai leader dei partiti avvitati in un meccanismo di veti e controveti.
Una base programmatica che si sovrappone perfettamente, per i dem, all’agenda del governo Draghi.
Tanto da portare il segretario Enrico Letta a rompere gli indugi rivolgendosi direttamente ai colleghi degli altri partiti.
“Dopo ieri, come Parlamento e come partiti e forze politiche, ci giochiamo la credibilità in base al modo attraverso il quale daremo seguito agli impegni contenuti nel discorso del Presidente Mattarella”, averte il leader dem: “Li abbiamo applauditi con scroscianti e ripetute ovazioni. Se rimanessero lettera morta, la politica tutta perderebbe forza. Soprattutto meriterebbe il biasimo che spesso e da tempo serpeggia nella nostra società. Il mio appello è: troviamoci a discutere rapidamente dello strumento parlamentare più idoneo e decidiamo insieme le forme concrete con cui, nell'ultimo anno di legislatura, si può davvero dare attuazione alle sollecitazioni espresse in quello straordinario discorso".
E siccome è al Parlamento che Mattarella si è rivolto, è dai gruppi parlamentari che parte l’iniziativa dem.
Le capigruppo Debora Serracchiani e Simona Malpezzi scrivono ai presidenti di Camera e Senato avanzando la proposta di una specifica sessione di dibattito parlamentare sul seguito da dare al discorso con il quale ieri Sergio Mattarella ha accettato il suo secondo mandato.
“Molti dei contenuti richiamati dal capo dello Stato impongono un attivo ruolo riformatore da parte delle Camere, per far sì che l’ultimo anno della legislatura sia proficuo e all'insegna di una reale condivisione”, spiegano i dem: “Avanziamo questa proposta con lo spirito più aperto e costruttivo. Siamo esigenti e siamo convinti che lo saranno tutte le altre forze politiche: non lasciamo che il seguito di quel discorso siano solo gli applausi, sia pure scroscianti. Trasformiamoli in atti concreti e in una rapida e fattiva reazione del Parlamento”.
Il segretario Pd sottolinea che “dopo ieri, come Parlamento e come partiti e forze politiche, ci giochiamo la credibilità in base al modo attraverso il quale daremo seguito agli impegni contenuti nel discorso del Presidente Mattarella. Li abbiamo applauditi con scroscianti e ripetute ovazioni. Se rimanessero lettera morta, la politica tutta perderebbe forza”.
Da qui l’appello: “Troviamoci a discutere rapidamente dello strumento parlamentare più idoneo e decidiamo insieme le forme concrete con cui, nell'ultimo anno di legislatura, si può davvero dare attuazione alle sollecitazioni espresse in quello straordinario discorso".
Un appello, quello di Letta, raccolto immediatamente dai partiti, tanto che la capogruppo al Senato, Simona Malpezzi osserva: “È importante che ci sia una risposta positiva delle forze politiche alla proposta che come Pd abbiamo fatto ai presidenti di Camera e Senato”.
E annuncia: “Nelle conferenze dei capigruppo tutti insieme cercheremo di individuare gli strumenti migliori per raggiungere questo obbiettivo”. Dal Nazareno filtra la “Soddisfazione” per il riscontro arrivato dalle altre forze politiche unita alla “determinazione ad andare avanti”.
L’idea, viene sottolineato, “è quella di dare un seguito effettivo e fattivo agli applausi valorizzando anche il lavoro fatto in questi quattro anni dal parlamento sui singoli temi toccati da Mattarella”.
Anche con aperture a Proposte di legge e provvedimenti arrivati da altre forze politiche. Ad esempio la legge sul care giving che potrebbe dare sollievo ai più deboli fra i cittadini. O le proposte sull’occupazione femminile, “argomento su cui giacciono in parlamento proposte interessanti, anche della Lega”, segnalano ancora dal quartier generale Pd .
Ma terreno fertile del dialogo potrebbero essere anche i regolamenti, soprattutto in prospettiva di un ragionamento sulla decretazione d’urgenza. Il presidente della Repubblica ha fatto un passaggio forte su questo.
Nel Pd, inoltre, è forte la consapevolezza che il lavoro parlamentare è ingolfato e che il timing del Pnrr è assolutamente stringente: un lavoro di questo tipo avrebbe come effetto immediato anche quello che imprimere una forte accelerazione a questi dossier.
Come sottolineato dal Nazareno, infatti, “non c’è nessuna contraddittorietà tra l’agenda Draghi e l’agenda Mattarella ma ci sono temi che non rientrano nell’agenda Draghi che possono essere affrontati dal parlamento”.