AGI - La partita Quirinale fa deflagrare lo scontro all'interno del Movimento Cinque Stelle, con un botta e risposta pubblico tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, assolutamente inedito nei toni e nella sostanza.
Dopo le parole di sabato del ministro degli Esteri, che pochi minuti dopo il voto del Parlamento su Sergio Mattarella ha parlato di "fallimento di alcune leadership" e ha chiesto "una riflessione politica interna" al Movimento, in mattinata arriva la replica di Conte.
Un "chiarimento ci sarà senz'altro", dice l'ex premier, che ricorda che lo stesso capo della Farnesina ha partecipato alla cabina di regia del M5S che ha gestito la partita del Colle.
Se Di Maio "ha delle posizioni le chiarirà perché anche lui era in cabina di regia". Come ministro" ne ha preso parte e chiarirà i suoi "comportamenti", dice ancora l'ex premier. "Siamo una comunità grande che può affrontare le discussioni", aggiunge l'avvocato.
In serata la contropreplica di Di Maio: "Decisioni in cabina di regia? Non si è mai parlato di fare annunci roboanti su presunti accordi raggiunti con Pd e Lega, oggi smentiti anche dal segretario dem Letta. Non si provi a scaricare le responsabilità su altri. È chiaro che ci sono diversi aspetti che vanno chiariti", dice il capo della Farnesina.
Il riferimento è alle dichiarazioni di Conte subito dopo una riunione dei leader della maggioranza che aveva messo sul tavolo una rosa di nomi, anche di donne, per la successione a Mattarella. Conte e Matteo Salvini, a stretto giro, avevano divulgato la notizia in diretta suscitando le ire di Di Maio e di Enrico Letta.
Anche Alessandro Di Battista difende Giuseppe Conte e prende le distanze da Di Maio: "Da anni è necessaria una riflessione politica all'interno del Movimento ma è vigliacco mettere oggi sul banco degli imputati l'ultimo arrivato che al netto d'idee diverse su alcune questioni considero persona perbene e leale".
Il sospetto è che l'area contiana possa essere orientata più ad andare al voto che a mantenere la stabilità di governo. E quindi a lavorare di sponda con Salvini per indebolire l'azione dell'esecutivo di Mario Draghi. Un'accusa che i 'contiani' repingono al mittente. La resa nei conti nel M5S è appena iniziata.
Sulle chat e sui social, intanto, sembra che fra gli attivisti cresca il malumore per la spaccatura che si è realizzata. Addirittura su internet si fa strada l'hastag 'Di Maio out' che da l'impressione che la base del Movimento non abbia gradito le mosse del ministro degli Esteri sul fronte interno.
Ma secondo alcune fonti qualificate del Movimento si tratterebbe di una presa di posizione che arriva da profili fake, generata da un fuoco di fila di quanti puntano a un'unica direzione: il voto anticipato.
Secondo quanto apprende l'AGI il sospetto di alcuni esponenti pentastellati è che l'ex premier Conte voglia riappacificarsi con Alessandro Di Battista - che oggi ha preso le difese di Conte - per andare in campagna elettorale facendo cadere, a questo punto, il governo di unità nazionale di cui il M5S, maggior partito di maggioranza relativa, fa parte.