AGI - Scene di giubilo in Aula quando il presidente della Camera Fico saluta l'elezione di Mattarella al Colle, selfie in Transatlantico, applausi.
Per la foto di rito si mettono in riga i dem, poi Leu e anche il Movimento 5 stelle, il centrodestra esce dall'emiciclo in maniera più ordinata, Forza Italia sui banchi festeggia, con lo sguardo un po' torvo del presidente del Senato, Casellati, la disapprovazione di Fratelli d'Italia e l'indifferenza della Lega. Dopo una settimana i grandi elettori salutano il Palazzo ma la partita del Quirinale lascerà strascichi in entrambi gli schieramenti.
Intanto nel centrodestra raccontano che ieri sera Fratelli d'Italia ha cercato più volte Salvini. "Sto venendo", la prima risposta. "Arrivo", la seconda. "Ma non si è più visto", allarga le braccia un esponente del partito di Meloni.
Ora la coalizione è da "rifondare" come dice la leader di Fdi, con Salvini è gelo. E anche con Forza Italia che ha dato il via ad una federazione di centro. La cartina di tornasole della temperatura nell'(ex) alleanza sarà la legge elettorale, ovvero il proporzionale. FI apre, i centristi aprono e 'chiamano' i pentastellati che non sono allineati sulla linea Conte, Renzi guarda ad un polo moderato.
Le coalizioni vanno in tilt, insomma. Il leader di Iv in Transatlantico ricostruisce le trattative. E come ha stoppato l'operazione Belloni.
A tarda sera è stato il ministro Guerini a chiamare i big del Pd chiedendo di evitare che la guida del Dis traslocasse al Quirinale. Si è mosso un'ala del partito del Nazareno di concerto con Renzi, con i ministri di FI, con i vertici azzurri, con Leu, con una parte del Movimento 5 stelle che fa riferimento a Di Maio. Un fronte ampio.
Conte ha spiegato di fronte alle telecamere che anche Letta era al corrente della convergenza sul Capo dei Servizi, ma dal partito del Nazareno frenano, "Belloni era solo uno dei nomi sul tavolo".
"Mi sono giocato il Colle per evitare l’operazione", spiegava ai fedelissimi il leader di Iv, riferendo che dal Pd era arrivato il via libera, tanto che Belloni era attesa alla Camera per incontrare i leader della maggioranza. Ma la sollevazione è stata di tutto il Parlamento che ha spinto per Mattarella. Con un'operazione concordata Pd-M5s. I voti a Mattarella un poco alla volta, in un crescendo che ha travolto tutto e tutti. Renzi festeggia, Mattarella come un vino d'annata, una garanzia.
L'operazione Casini – seppur costruita ad arte, anche con l'ok di Berlusconi – non è mai partita. Perché a resistere fino all'ultimo al Mattarella bis è stato Salvini che fino a due giorni fa diceva che non si sarebbe mai arrivati a questa soluzione. Poi l'apertura in Transatlantico. E la conseguente partita per chi deve 'intestarsi' il risultato raggiunto.
Con un botta e risposta molto duro tra il Movimento 5 stelle e il Pd. "Nel Movimento 5 stelle è andato in scena un vero e proprio congresso", dice un 'big' dem che ritiene necessario ripensare all'alleanza con Conte. Mentre Di Maio ha aperto il vaso di pandora nel Movimento: "Occorre aprire una discussione interna".
Il fronte Draghi al Colle può comunque festeggiare. Al pari del fronte 'no Draghi al Colle'. "Noi volevamo evitare assolutamente quello sbocco", taglia corto un ministro. E ora? Salvini ha di fatto lanciato la campagna elettorale chiedendo un incontro a Draghi perché, ha spiegato Giorgetti, "le cose vanno tarate".
Dall'esecutivo la risposta è stata: niente rimpasto, il governo lavora, lunedì c'è un Consiglio dei ministri che darà il via libera a regole anti-Covid omogenee per le scuole, lascerà solo il colore rosso per le Regioni, discuterà sulla riapertura o meno delle discoteche, sul mantenimento o meno delle mascherine all'aperto.
Salvini ha assicurato che non intende lasciare il governo, ma tra i suoi non si esclude che piano piano la Lega non possa abbandonare la nave. Nel frattempo Meloni lo 'marcherà' stretto, attaccando proprio la Lega di governo.
Giovedì Mattarella giurerà. I partiti scommettono che il Capo dello Stato - che oggi ai presidenti di Regione ha detto che occorre far ripartire il Paese e si è augurato che il Parlamento faccia chiarezza sull'aspetto costituzionale del nuovo settennato - non farà alcuna ramanzina al Parlamento che non è stato capace di trovare un accordo sul suo successore. "Avevo altri impegni ma non mi sottraggo", ha detto la prima carica dello Stato ai capigruppo della maggioranza ricevuti nel pomeriggio al Quirinale.