AGI - Giovedì sera la presidente del Senato Elisabetta Casellati era convinta della possibilità di andare avanti con la sua candidatura al Colle, ma già venerdì mattina - riferiscono fonti parlamentari del centrodestra - la seconda carica dello Stato aveva espresso dubbi sull'operazione da compiere al sesto scrutinio.
Se il centrosinistra non si presenta in Aula come facciamo a recuperare i voti?, la domanda piovuta al vertice del centrodestra. Non ci sono le condizioni, le perplessità raccolte dai centristi che da giorni puntavano su Casini. E se Forza Italia, pur conoscendo le difficoltà interne ai gruppi per portare avanti la candidatura, non poteva dire di no, da Fdi e Lega c'è stato l'input a non indietreggiare. Anzi. Ci dobbiamo provare, è stata la spinta sia di Meloni che di Salvini.
Quest'ultimo ai suoi ha spiegato che era necessario tentare una carta della coalizione, nonostante i dubbi sui numeri. Non avrebbe mai immaginato, ragionamento anche in Fdi, che i franchi tiratori contro Casellati sarebbero stati così tanti.
Già di primo mattino una raccolta firme di parlamentari azzurri a sostegno di Berlusconi aveva creato malumori perché considerata una manovra destabilizzante. Poi il nome del Cavaliere e del coordinatore azzurro Tajani è finito sulle schede, preferenze anche per Mattarella e Casini.
È' stato un congresso di FI", la tesi di un 'big' di Fratelli d'Italia. Ma molti parlamentari azzurri invitano a considerare la spaccatura in chiave interna, legandola ai rapporti nel partito al Senato e al malessere nei confronti di chi, per dirla con le parole di un deputato, "ha già avuto l'onore di essere la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente del Senato e ora chiede di andare anche al Colle mentre tanti di noi sono rimasti fuori da ogni incarico".
Sta di fatto che un esponente forzista del governo alla domanda che succede dentro il partito allarga le braccia: "Forza Italia cosa?". Ma se il partito di Berlusconi non attraversa un ottimo stato di salute, nel mirino di Lega e Fdi finiscono pure i centristi. Rei di essersi smarcati, considerato che il centrodestra si è contato nel voto: la Lega ha scritto Casellati, Fdi e Nci Elisabetta Alberti Casellati, Fi e Udc Elisabetta Casellati, Coraggio Italia Alberti Casellati. "Ora festeggiate?", ha detto La Russa a Toti, incrociandolo in Transatlantico. "Noi vi mandiamo avanti", la risposta del 'governatore' della Liguria.
"Ora - spiegano fonti parlamentari di Lega e Fdi - il centrodestra cambierà". "Serve un centro diverso", il 'refrain'. Salvini dopo il ko del centrodestra in Aula ha cambiato le carte in tavola, tornando a cercare la sponda del Movimento 5 stelle, senza avvertire di pari passo FI e i centristi della trattativa.
Con gli azzurri e anche i moderati delle altre forze politiche dell'alleanza che in serata hanno sbarrato la strada alla 'carta' Belloni. Tra i leghisti e Fratelli d'Italia si ritiene di aver sventato l'assalto dei centristi a Casini, "erano pronti a fare la legge proporzionale". Ma gli strascichi dell'operazione Casellati si capiranno nei prossimi giorni.
Nel mirino è finito anche Salvini accusato dagli alleati di aver sbagliato le mosse. La mossa sul presidente del Senato non è stata gradita neanche all'ala moderata del partito di via Bellerio. E tra gli 'ex lumbard' ci si divide tra chi pensa che Fratelli d'Italia abbia voluto tirare un brutto scherzo allo stesso Capitano leghista e chi, invece, ritiene che occorra staccarsi definitivamente con i moderati della coalizione. Sia la Lega che Fdi hanno comunque rivendicato di aver votato compattamente per il candidato, a differenza degli altri partiti del centrodestra.