AGI - Continuano i contatti nella maggioranza anche nella notte per cercare di trovare un'intesa sul Quirinale. In ballo c'è sempre l'ipotesi Casini, ma non ci sarebbe l'ok della Lega anche se l'ex presidente della Camera era nella 'lista' dei papabili di FI, dei centristi e di Renzi.
M5s non ha chiuso ma la Lega se dovesse dire sì si troverebbe a scontrarsi con Fratelli d'Italia. Il centrodestra e l'ex fronte rosso-giallo si stanno confrontando su una rosa di nomi che comprende anche figure istituzionali come Cartabia.
I leghisti sono in fibrillazione sul nome di Casini, "non lo reggiamo", continuano a dire gli ex 'lumbard'. I leader comunque stanno stringendo su un nome. Ieri era circolata anche l'ipotesi Cassese mentre è in calo la 'carta' Belloni.
Intanto il segretario dem Letta non 'molla' Draghi, anche se il premier avrebbe fatto intendere alla maggioranza di essere disponibile a restare a palazzo Chigi e a lavorare d'intesa con una figura che venga scelta dal perimetro delle forze che sostengono l'esecutivo. Insomma, nessuna minaccia di fare un passo indietro, a patto che non si spacchi la coalizione che sostiene il governo.
I timori incrociati dei partiti
L'ipotesi Casini che andrebbe bene anche a FI e ai centristi non è comunque gradita a FdI e non è il 'piano A' di Salvini - ribadiscono fonti parlamentari del partito di via Bellerio. La preoccupazione è che la candidatura possa poi essere lanciata dal centrosinistra con Renzi, FI e centristi pronti a convergere. "A quel punto - spiega una fonte leghista - ci troveremmo in difficoltà". La Lega non lo voterebbe ma in quel caso potrebbe anche non uscire dalla maggioranza. Ma non è questo il piano di Salvini e non è neanche quello di Conte e di una parte del partito dem.
Nel Pd la preoccupazione, riferisce una fonte parlamentare dem, è che Letta possa aprire a Belloni. Una candidatura esterna ai partiti, anche se - spiega la fonte parlamentare dem - "non sarebbe congeniale proprio per la sua provenienza dal Dis".