AGI - Appare scontata la fumata nera al termine della prima giornata di votazioni del Parlamento in seduta comune. Il quorum dei due terzi, richiesto dalla Costituzione per i primi tre scrutini, infatti, è un obiettivo difficile da raggiungere in assenza di una ampia intesa tra le principali forze politiche.
E l'intesa, ad ora, è lungi dall'essere raggiunta. Servono 672 voti (il plenum dei grandi elettori oggi è di 1008 anzichè 1009, a causa della scomparsa del deputato di Forza Italia Vincenzo Fasano) per ambire ad eleggere subito il presidente della Repubblica. E visto che la maggioranza dei partiti, salvo rare eccezioni, ha scelto di non indicare alcun nome, si profila un en plein di schede bianche. Hanno scelto la scheda bianca sia il centrosinistra (Pd, M5s e Leu), che il centrodestra (Lega, Forza Italia e FdI). Anche Italia viva e Coraggio Italia.
I grandi elettori di Azione, invece, nella scheda scriveranno nel primo scrutinio il nome dell'attuale Guardasigilli Marta Cartabia, ha annunciato Calenda.
Anche i grandi elettori di Alternativa (i parlamentari per lo piu' ex M5s che fanno parte di una componente del Misto e siedono all'opposizione del governo) non hanno optato per la scheda bianca bensi' per indicare il nome di Paolo Maddalena.