AGI - “Da quando ha assunto l’incarico lo scorso febbraio, Draghi ha reso stabile la volatile politica dell’Italia, reso fuori moda il populismo, rassicurato i mercati con una visione a lungo termine e grazie a dure misure contro il coronavirus”.
E’ il giudizio dato da Jason Horowitz, corrispondente dall’Italia per il New York Times, in una approfondita analisi della politica italiana, in vista dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Se venisse scelto per il Quirinale, continua il giornale newyorkese, "l’influenza di Draghi potrebbe allungare un’età d'oro di inusuale unità politica”.
“Ma l’incertezza attorno al suo futuro - continua Horowitz - ha già messo in moto macchinazioni e ambizioni, spingendo l’Italia di nuovo indietro verso un pericoloso, e familiare, precipizio di instabilità”.
Il rischio è di ritrovarsi un'“amministrazione meno efficace” e destinata a inciampare in “elezioni anticipate, che quasi nessuno vuole”. Il “caso politico”, continua l’analisi, potrebbe far “deragliare la migliore chance che l’Italia si ritrova da generazioni di avviare riforme moderne” e “mettere a rischio i miliardi di euro” del Recovery Fund. Il Paese deve ancora soddisfare le richieste di Bruxelles per poter accedere alle future tranches del ‘recovery’.
A giugno, ricorda il New York Times, l’Italia deve dimostrare di essere in linea con i programmi per poter ricevere i 24 miliardi di euro promessi da Bruxelles.
“Sapere che quel denaro è nelle mani di Draghi - scrive il Times - ha rassicurato i mercati mondiali e i leader dell’Unione Europea, e dato all’Italia la migliore occasione per modernizzare il Paese, come non si vedeva da decenni”.
Nell’articolo viene riportato il commento di Vittorio Colao, ministro dell’Innovazione tecnologica, indicato tra i possibili successori di Draghi a Palazzo Chigi. Il premier, spiega Colao, “ha strategie a lungo termine ma ha un approccio molto, molto pragmatico sul breve”.
Dopo aver sfiorato la candidatura di Silvio Berlusconi, il New York Times prende in considerazione una terza ipotesi: una conferma a tempo del presidente Sergio Mattarella, in modo da offrire a Draghi uno-due anni di tempo per gestire i fondi europei, e poi lasciarlo passare, primo premier della storia, da Palazzo Chigi direttamente al Quirinale. “Ma un anno o due anni di tempo - aggiunge Horowitz - sono un’eternità nella politica italiana in costante evoluzione”.