AGI - Il Pd e Leu per l'obbligo vaccinale per tutti, il Movimento 5 stelle per nessuno.
Per una linea rigorista anche Forza Italia e Iv mentre la Lega, con una posizione concordata ieri con i 'governatori', per l'obbligo vaccinale sopra i 60 anni.
In questo clima è arrivata la proposta del presidente del Consiglio Mario Draghi di puntare sull'obbligo vaccinale sopra i 50 anni. Posizione poi illustrata dall'esecutivo alle Regioni.
E così gli over 50 dovranno presentare la certificazione '2G' (vaccinato o guarito) al lavoro, obbligo vaccinale previsto per chi non lavora, ampliamento il più possibile dell'utilizzo dello smart working e regolare riapertura delle attività scolastiche: sono queste le decisioni emerse finora prima del Consiglio dei ministri che si terrà alle 17,30.
Ma restano le fibrillazioni, perché il Movimento 5 stelle ha confermato il no all'obbligo e la Lega si è detta contraria all'obbligo vaccinale indiscriminato, proponendo di utilizzare criteri scientifici e non ideologici. Con l'assunto che la maggioranza assoluta dei ricoveri in terapia intensiva riguarda persone al di sopra dei 65 anni.
Italia viva ha sposato con forza la posizione del premier Draghi sulla volontà di andare avanti sulla spinta vaccinale e di sostenere le attività economiche. Anche la Lega ha chiesto, secondo quanto viene riferito, che il governo si attivi subito per un nuovo decreto ristori. Sulla stessa lunghezza d'onda sulla necessità di aiutare le imprese penalizzate anche Forza Italia, Pd e Movimento 5 stelle.
L'estensione del super green pass verrà inoltre esteso ad altre attività, come per esempio ai centri commerciali. Dovrebbe arrivare il via libera anche per l'allargamento del passaporto vaccinale a chi svolge un lavoro a contatto con il pubblico. Ovvero sarà necessario presentare il certificato verde per accedere ai servizi come la Pubblica amministrazione.
Dobbiamo spingere sui vaccini, ma salvaguardare soprattutto le fasce più deboli, il ragionamento del premier Draghi durante la cabina di regia. L'obiettivo dunque è quello di evitare un sovraccarico sulle strutture ospedaliere.
Alla cabina di regia del governo sulle nuove misure anti-Covid, oltre al premier Draghi, hanno partecipato per la Lega il ministro Garavaglia, per M5s il responsabile delle politiche giovanili Dadone, per FI il ministro per gli Affari regionali Gelmini e il ministro della Pubblica amministrazione Brunetta, per Leu il responsabile della Salute Speranza e per il Pd il ministro Dario Franceschini. Presenti anche il responsabile dell'Economia Franco e della Scuola Bianchi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Garofoli.
Via libera alla ripartenza della scuola ma si discute sulla regolamentazione della quarantena e soprattutto se far partire la Dad alle superiori al terzo o al quarto caso positivo. Pd, Leu e il Movimento 5 stelle hanno chiesto in cabina di regia regole ancora piu' stringenti.
La regola del 2 G
La regola del "2 G" (vaccinato o guarito), secondo il modello utilizzato in Austria e in Germania, varra' per negozi, uffici pubblici, comuni, province, regioni, servizi pubblici come Inps e Inail. È questo lo 'schema' emerso nella cabina di regia tenutasi sulle misure anti-Covid alla presenza del premier Draghi.
Oltre all'obbligo di vaccinazione per gli over 50 e all'obbligo per tutti per chi non lavora, è stato deciso che sarà necessario il super green pass per andare in banca, dall'estetista o dal parrucchiere e al centro commerciale.
La posizione dell'esecutivo è stata comunicata dai ministri Speranza e Gelmini ai presidenti di Regione.
Molti 'governatori', secondo quanto si apprende, hanno chiesto che lo Stato supporti la loro azione sulle spese riguardo i tamponi e spinto sulla necessità di avere più vaccini.
Durante l'incontro, tra gli altri, è intervenuto anche il presidente della Regione, Campania De Luca chiedendo regole più stringenti sulla scuola, secondo quanto viene riferito.
Ora in Consiglio dei ministri il premier Draghi porterà le misure discusse nella cabina di regia ma restano da superare le resistenze del Movimento 5 stelle e anche della Lega.
Scuola, confronto sulle regole della Dad in caso positivi
Confermata la riapertura delle scuole entro il 10 gennaio. Al momento si discute se far partire la Dad alle superiori al terzo o al quarto caso positivo.
È quanto si apprende durante la riunione in corso tra il governo e le regioni sulle nuove misure anti-Covid che approderanno in Consiglio dei ministri.