Il governo valuta nuove strette per contenere i contagi nei posti di lavoro e nella scuola
AGI - Tutte le opzioni sono ancora aperte ma la strada verso l’estensione del super green pass al mondo del lavoro comporta degli ostacoli non facili da superare.
L’obiettivo del premier Draghi è quello di procedere verso una stretta, per contenere il contagio e garantire la sicurezza nei posti di lavoro e soprattutto nella scuola.
Ma se le proposte delle Regioni sulla regolamentazione delle quarantene per la ripresa dell’attività scolastica dovrebbe essere accolta, sul provvedimento che dovrebbe essere varato domani in Cdm non c’è ancora una parola definitiva.
Possibile dunque che non arrivi una decisione in merito o che si vada sull’altra opzione sul tavolo, condivisa anche dalle Regioni, ovvero l’obbligo vaccinale sopra i 60 anni.
Il governo sta lavorando per far sì che ci sia ampia disponibilità di vaccini per la popolazione più giovane e per allargare l’area dei vaccinati.
Il ragionamento portato avanti anche dal presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga è che la variante Omicron determina disagi soprattutto nella fascia di età più avanzata.
Da qui l’assist all’esecutivo. Sull’estensione del green pass a tutto il mondo del lavoro ci sono difficoltà tecniche e giuridiche e ancora approfondimenti in corso.
Oggi il presidente del Consiglio ha visto il ministro della Pubblica amministrazione Brunetta. In vista del Consiglio dei ministri lo scontro è tra le forze politiche.
Forza Italia sposa la linea Brunetta e chiede che l’estensione del green pass sia varato sia per il pubblico che per il privato; il Movimento 5 stelle frena sull’obbligo vaccinale ma è perplesso anche su ulteriori restrizioni, anche per questo il Pd – da sempre su una linea rigorista – chiede che si metta fine al gioco dell’ordine sparso.
Mentre la Lega tace ma le perplessità del partito di via Bellerio sono già state illustrate dal ministro Giorgetti nell’ultimo Cdm.
Sull’estensione del green pass al mondo del lavoro c’è poi anche la resistenza dei sindacati. Al momento comunque la priorità dell’esecutivo è quella di assicurare la ripartenza della scuola entro il 10 gennaio.