AGI - Estensione del super Green pass a tutti i lavoratori nel pubblico e nel privato. La data cerchiata in rosso è quella del 5 gennaio, quando il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi. La decisione ormai è stata presa. Si è svolta una riunione, secondo quanto apprende l'AGI, tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Garofoli, i tecnici del ministero della Pubblica amministrazione, della Salute e del Lavoro per discutere sulle modalità del provvedimento e superare gli ultimi ostacoli.
Ovvero quali sanzioni applicare e come procedere alle sostituzioni di chi non si atterrà alle regole. L’intenzione, secondo quanto si apprende, è quella di procedere con lo stesso schema valido per il Green pass. Vale a dire, con le stesse sanzioni (e la sospensione dello stipendio) per chi non è in possesso del passaporto sanitario. Ma le nuove regole sull'obbligo del super Green pass dovrebbero entrare in vigore a febbraio, per dare il tempo a tutti i lavoratori di vaccinarsi.
Un altro tema sul tavolo del governo è legato alla sostituzione dei dipendenti che non seguiranno le indicazioni dell’esecutivo. Secondo quanto si apprende, una delle ipotesi al vaglio è quella di poter permettere alle piccole aziende di procedere alle sostituzioni. Ovvero alle imprese sotto i 15 dipendenti, mentre la stessa possibilità potrebbe non essere considerata per le grandi aziende. Non è escluso che prima del Consiglio dei ministri possa tenersi una cabina di regia, ma al momento il premier Draghi tira dritto. Nonostante le perplessità manifestate dal Movimento 5 stelle e dalla Lega. La decisione finale riguardo i contenuti del decreto arriverà domani.
Il governo sta valutando anche delle novità per la scuola
E anche quelle riguardo la scuola. Il governo sta valutando infatti le proposte fatte pervenire dalle Regioni (domani si riunirà la Conferenza straordinaria sulla scuola) sulla possibilità che in presenza di due contagiati i non vaccinati ‘entrino’ in Dad. Una eventualità scartata dal Movimento 5 stelle e dalla Lega ma l’esecutivo non avrebbe ancora escluso di procedere in questa direzione.
Di sicuro l’intenzione del premier – ribadita da diversi giorni – è quella di non permettere lo slittamento delle riaperture delle scuole oltre il 10 gennaio. Draghi, ma anche le forze politiche della maggioranza, ritiene sia prioritario assicurare l’attività scolastica in presenza. Mentre, invece, alcuni presidenti di Regione – De Luca in primis – propongono di prolungare le vacanze o comunque di fare in modo che non si corra il rischio di contagi.
C’è, inoltre, la richiesta dei sindacati e del Movimento 5 stelle di ripristinare lo smart working nella pubblica amministrazione. Una eventualità al momento scartata anche perché ci sono già i protocolli legati al lavoro agile.