Il centrodestra serra i ranghi: uniti su Quirinale ed elezioni
AGI - Il centrodestra cerca di procedere unito e di mostrarsi compatto davanti alla partita cruciale delle prossime settimane: l’elezione del Presidente della Repubblica.
All’indomani della conferenza stampa di fine anno in cui Mario Draghi non ha escluso ambizioni in proposito, i leader della coalizione affrontano il tema in un vertice a pranzo, ospiti di Silvio Berlusconi a villa Grande, l'ex dimora di Franco Zeffirelli sull’Appia antica.
Al desco del Cavaliere siedono Matteo Salvini, Giorgia Meloni, accompagnata da Ignazio La Russa, Giovanni Toti per Cambiamo, Maurizio Lupi per Noi con l’Italia e Lorenzo Cesa per l’Udc.
Al termine, il Cavaliere si offre ai giornalisti per dire che nel corso del vertice si è accennato alla sua candidatura ma si è deciso di riparlarne gennaio: "Il centrodestra sarà unitario. Abbiamo rimandato ogni decisione a inizio anno, dopo Natale", assicura.
E a chi gli chiede delle ambizioni di Draghi, il leader di Forza Italia risponde: “Non posso dare risposte sulle intenzioni degli altri".
Durante il pranzo, tra una portata e l’altra - ravioli burro e salvia con pomodori freschi, tagliata di filetto di manzo, flan di cavolfiore e carciofi - gli ospiti chiedono al padrone di casa lumi sulle sue reali intenzioni sul Colle.
Berlusconi prende tempo, risponde - sempre a quanto si apprende - di non avere ancora intenzione di formalizzare la sua candidatura, ma ai commensali appare comunque molto determinato a mettere in campo il suo nome.
I 'soci' del centrodestra gli ribadiscono il loro sostegno nel caso in cui decida di formalizzare la corsa, poi dalle formazioni che sostengono il governo Draghi si torna a chiedere che l’ex Governatore della Bce resti a Palazzo Chigi per "dare continuità all’azione dell’esecutivo", anche vista la situazione di aumento dei contagi.
Un modo elegante per ribadire il loro no a un eventuale ‘trasloco’ del premier al Colle. Eventualità che Meloni, unica all’opposizione, ha fatto capire in passato di favorire ma solo nel caso di conseguenti elezioni anticipate.
La presidente di Fratelli d’Italia interviene a questo punto per ribadire agli alleati che la conferenza stampa di Draghi per lei è stata chiarissima: il premier vuole andare al Colle.
“Voi cosa pensate di fare nel caso riuscisse a essere eletto? Pensate di sostenere un altro governo o chiedere le elezioni?”, domanda Meloni senza ricevere - riferisce un partecipante al confronto - una risposta.
L’impressione di un Draghi determinato ad andare al Colle non è condivisa da tutto il centrodestra. In alcuni, il giorno dopo la conferenza stampa, prevale invece una sensazione di ‘frenata’ da parte del premier. Al pranzo prende la parola Salvini. “Sono pronto - si offre - a impegnarmi affinché si arrivi a un’elezione del presidente della Repubblica rapida e il più possibile condivisa, fermo restando che si dovrà fare i conti con una proposta di centrodestra che è maggioranza nel Paese e in Parlamento”.
Il segretario leghista è reduce da un faccia a faccia di mezz’ora con Draghi, che lo aveva convocato in mattinata per un incontro richiesto dallo stesso Salvini il giorno prima sul tema caro bollette. Nei giorni scorsi, il capo di via Bellerio aveva proposto un tavolo aperto a tutti i segretari di partito per ‘sminare’ il cammino verso l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, prevista entro il 3 febbraio, data di scadenza del mandato di Sergio Mattarella.
Lontano dai riflettori, viene riferito, Salvini sta già coltivando rapporti a 360 gradi, mentre il vertice dei leader del centrodestra si aggiorna al 14 gennaio, il giorno dopo la riunione del Pd convocata da Enrico Letta.
Nel frattempo, il 27 dicembre Salvini sarà a Torbole Casaglia (Brescia) per una iniziativa degli imprenditori sul caro bollette supportata dall’assessore regionale lombardo Guido Guidesi. Dell'incontro a Palazzo Chigi, Salvini è rimasto soddisfatto perché è sicuro che il governo non sarà insensibile e metterà in campo altri fondi per abbattere i costi, viene riferito. In mezz’ora di colloquio col premier, ha insistito sull’urgenza del nucleare di nuova generazione “per aiutare l’italia nel medio periodo, ma nell’immediato servono interventi sulle bollette”.