AGI - Il vaccino resta l'unica strada per contrastare la pandemia. Poi, certo, il governo valuterà ogni altra misura che possa tamponare la quarta ondata e, soprattutto, garantire il prosieguo della ritrovata seppur limitata normalità, proprio grazie all'atteggiamento responsabile degli italiani che si sono vaccinati e si stanno vaccinando. L'economia in ripresa non si può fermare, è il ragionamento, così come l'esecutivo farà di tutto per scongiurare il ritorno della didattica a distanza.
Dunque, il premier Mario Draghi non esclude la possibilità di estendere a tutta la popolazione l'obbligo vaccinale, ipotesi che "resta sullo sfondo", spiega, ma garantisce che saranno i dati scientifici a orientare le misure da mettere in campo. Rispondendo alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio parla di "nuova fase" determinata dall'arrivo "della variante Omicron che gli scienziati ci dicono più contagiosa delle precedenti". Per questo, scandisce il premier, "i vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus".
Draghi torna a invitare "tutti i cittadini a continuare a vaccinarsi e a fare la terza dose. Questa è la priorità. Il vaccino funziona molto bene anche contro le varianti". Ammette che l'obbligo vaccinale resta una delle opzioni in campo, ma per ora non sarà presa in considerazione alla cabina di regia e al successivo Cdm di oggi.
"L'obbligo vaccinale resta sempre sullo sfondo. Non è stato mai escluso. L'approccio avuto trovava conforto nei dati dell'epidemia. Oggi l'obbligo è stato esteso ad alcune categorie. Valuteremo un'ulteriore estensione specialmente se i contagi continuano a crescere".
Sarà invece valutato subito l'obbligo di mascherine all'aperto e di mascherine Ffp2 in dterminate circostanze. Così come "non è esclusa l'applicazione della misura del tampone" anche per i vaccinati. "Bisogna prendere tutte le precauzioni possibili", osserva, garantendo però che "ogni decisione è guidata dai dati, non dalla politica".
Nella cabina di regia a palazzo Chigi si discuterà sicuramente della riduzione dei tempi di validità del green pass, ma esclude che si affronti il tema del lockdown per i non vaccinati. Quanto alla proroga dello stato di emergenza "non è stato un atto di rassegnazione ma di necessità e di buon senso".
Ma è soprattutto sul vaccino che insiste il premier: "I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus. Tra i decessi, tre quarti sono non vaccinati". Sono 15,6 milioni le terze dosi già somministrate, "invito tutti i cittadini a fare la terza dose: è la priorità". Quindi, conclude: "Personalmente sono incline a prevedere il peggio, quindi preferisco agire d'anticipo proprio per difendere quel poco di normalità che ci siamo conquistati".