AGI - Il governo è pronto a valutare ogni tipo di misura per arginare l'avanzare di Omicron. La spinta verso una ulteriore stretta è ormai acclarata, bisognerà vedere come si concretizzerà giovedì durante la riunione della cabina di regia convocata dal premier. "Passeremo in rassegna eventuali provvedimenti da prendere per le festività. Nulla è stato deciso, la decisione sarà presa sulla base dei dati dell'ultimo sequenziamento", ha spiegato Draghi, incassando gli elogi del Cancelliere Scholz per la campagna sui vaccini.
L'esecutivo si muove su più direzioni, fermo restando che la necessità - ha sottolineato il presidente del Consiglio - è quella di procedere al più presto con la terza dose. Sul tavolo c'è una stretta contro gli assembramenti, la riduzione del green pass a sei mesi, l'estensione del passaporto sanitario ad altre categorie in contatto con il pubblico. Mentre sulla strada del tampone necessario, oltre al green pass, per i grandi eventi non si registra al momento convergenza. Anche se sono proprio gli scienziati a chiedere di considerare l'eventualità.
"Bisogna lavorare per evitare ulteriori chiusure", il punto in comune di Salvini e Letta. Con il secondo, però, che continua ad essere su una linea più rigorista, considerato che il Pd da tempo non esclude affatto la strada dell'obbligo vaccinale. "Nonostante il green pass e il super green pass tornano le restrizioni e le limitazioni alle festività. Il fallimento di Speranza è ufficiale: chiederne le dimissioni è un atto dovuto", attacca il presidente di Fdi, Meloni.
Il presidente del Consiglio resta cauto. Ritiene che l'Italia non sia certo nelle condizioni degli altri Paesi europei, ma al momento la 'ricettà che viene esclusa è solo quella dell'obbligo. Sulle altre ipotesi si ragionerà alla base degli ultimi dati. Giovedì ci sarà anche la cabina di regia sul Pnrr, mentre l'iter dei progetti sarà illustrato dal premier nella conferenza stampa di fine anno. Oggi il presidente del Consiglio incontrando il successore di Merkel ha iniziato un percorso di collaborazione anche con la Germania, dopo il Trattato del Quirinale con la Francia.
Tanti i punti di convergenza, mentre si registra ancora una distanza sul tema delle regole di bilancio. "Il dopo pandemia chiama tutti i Paesi a finanziare dei progetti senza precedenti. Nel campo della transizione digitale, ambientale, della difesa. Occorrerà vedere come questi progetti potranno inserirsi all'interno delle regole di bilancio. Io penso che si troverà un'intesa", ha argomentato il premier.
"Per ora abbiamo iniziato ad individuare una serie di aree e di temi" sui quali trovare l'intesa con Berlino, "con i ministri competenti individueremo un metodo per andare avanti. Poi vediamo cosa sarà. Se un trattato, un accordo, un memorandum, lo giudicheremo alla fine del percorso".
La visita del Cancelliere tedesco Scholz "conferma la profondità del legame tra Italia e Germania. è nostra volontà collaborare per affrontare le grandi sfide europee", ha detto Draghi nella conferenza stampa. "Bisogna accelerare il processo di integrazione. Un'Europa più forte e coesa è nell'interesse dell'Italia e della Germania", ha aggiunto.