AGI - Non guarda ai sondaggi che danno il Partito democratico in crescita, ma ai temi dell’attualità politica. Dall’elezione del prossimo Presidente della Repubblica al referendum sulla cannabis alla legge sul suicidio assistito. Enrico Letta, intervenuto in serata a CartaBianca, esclude – come in giornata aveva fatto anche il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte - che il suo partito possa appoggiare la candidatura di Silvio Berlusconi per il Colle e prevede che l’elezione del successore di Sergio Mattarella sarà a larga maggioranza.
“Non potrà che essere così, altrimenti – chiarisce – il governo cadrebbe immediatamente dopo”. Sul nome del candidato, ribadisce, c’è tempo, prima si deve approvare la legge di Bilancio.
Su Rai Tre l’ex premier parla anche del referendum sulla liberalizzazione delle droghe leggere. La posizione del partito di largo del Nazareno, conferma, arriverà al termine della discussione che è già stata avviata. “Ho la mia idea ben chiara ma se dicessi come la penso influenzerei il dibattito. Non voglio dividere ma portare il Pd a una posizione comune”.
E sulla questione del fine vita spiega. “Siamo riusciti a ottenere che il 13 dicembre arrivi in Aula alla Camera il testo sul suicidio assistito, che oggi è la soluzione più avanzata e in linea con la sentenza Corte costituzionale. Sono fiducioso che si riesca a coprire un vuoto normativo", afferma e lancia un appello ai partiti: “Non facciamo di questa norma una battaglia ideologica".
Letta torna a rilanciare il progetto delle Agorà democratiche. Per sconfiggere "la destra sovranista che flirta con Orban e con chi comprime i diritti, dobbiamo costruire un'alternativa forte e coesa. Come fare? Con le Agorà: dobbiamo rendere i cittadini protagonisti", altrimenti, dice, "con un incontro di sigle, di partiti e partitini non ce la faremo mai".