AGI - Abbassare il valore del superbonus edilizio dal 110 per cento all'80 per cento: la proposta viene dal leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo agli stati generali dei consulenti del lavoro.
"Invece di inventare un'improbabile proroga al 2023 del Superbonus al 110% per unità unifamiliari e villette con Isee inferiore a 25 mila euro, non avrebbe più senso abbassare dal 110% al 70-80% in modo che i privati ci mettano qualcosa e si possa estenderlo a tutti?", spiega il leader della Lega a cui però risponde il M5s.
Prima con il ministro dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli, che alla proposta di Salvini ribatte con un laconico "no, grazie". Poi con i senatori M5s in commissione Industria, Commercio e Turismo Gianni Girotto, Cristiano Anastasi, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro: "Come sulle bollette e sul green pass, anche sul Superbonus al 110% Salvini dà di nuovo dimostrazione del suo preoccupante stato confusionale", scrivono i pentastellati in una nota.
"Come sempre più spesso accade, il leader leghista palesa una conoscenza del tutto sommaria delle questioni di cui parla: il cosiddetto 'decalage' dal 110% a percentuali più basse di agevolazione è già previsto a partire dal 2024. Anticiparlo già da adesso significa dire a migliaia di italiani 'scusate, abbiamo scherzato'. Imprese, professionisti e cittadini che hanno deciso di migliorare strutturalmente la loro casa hanno bisogno di certezze, non di ulteriori complicazioni e contorsioni numeriche. Su una cosa siamo d’accordo con Salvini, a dimostrazione che anche un orologio rotto due volte al giorno dice l’ora esatta: la soglia Isee a 25 mila euro per le unifamiliari è surreale e va eliminata. Siamo certi che lui e la Lega, durante l’iter della manovra al Senato, ci aiuteranno nell’intento”, concludono.