AGI - Il green pass rafforzato varrà per le zone rosse e gialle, per le zone bianche il governo pensa di applicarlo solo nel periodo natalizio. Il nuovo passaporto sanitario varrà dal 6 dicembre, nelle regioni dove il livello di contagi è basso potrebbe dunque durare un mese.
È quanto è emerso nell'incontro che l'esecutivo ha avuto con i presidenti di Regione prima del Consiglio dei ministri e durante il quale non è emersa una data per la fine dello stato di emergenza. L'esecutivo valuterà più avanti i dati per prendere una decisione.
È stata intanto comunicata l'estensione dell'obbligo della vaccinazione al personale docente e alle forze dell'ordine, oltre che al personale sanitario e delle Rsa. Arrivano quindi limitazioni per i no-vax nei luoghi pubblici, ovvero palestre, impianti sportivi, discoteche, bar e ristoranti al chiuso. Off limits anche il soggiorno in albergo per chi non ha la certificazione. Esclusi i luoghi di lavoro, esteso invece l'obbligo ai trasporti regionali e interregionali, frenata su quello urbano per la difficoltà di organizzare i controlli.
Escluso l'obbligo del green pass (che passa da 12 a 9 mesi) per gli unger 12. Anticipata a cinque mesi la terza dose. Niente obbligo della mascherina all'aperto. Su questo punto, però, lo stesso sottosegretario alla presidenza del Consiglio Garofali ha spiegato che se ne è parlato durante la cabina di regia e che alcuni presenti spingevano in questa direzione.
Durante la riunione, secondo quanto si apprende, ci sono stati presidenti di Regione che hanno insistito sulla necessità di una stretta in tal senso. Tra questi il governatore della Campania De Luca che, secondo quanto si apprende, ha proposto una contravvenzione di cento euro per chi non la indossa anche all'aperto.
In ogni caso le proposte delle Regioni sono state accolte tra la soddisfazione della maggioranza dei 'governatori'. "Sono soddisfatto che ancora una volta le Regioni, che vivono da due anni in prima linea la lotta al Covid, siano state ascoltate", dice il governatore ligure Giovanni Toti.
Superato dunque il criterio dei colori, l'unica differenza emersa durante la cabina di regia eè sull'atteggiamento da tenere per le zone rosse, alla fine si è deciso che con il super green pass le attività rimarranno aperte.
Sul green pass in zona bianca la Lega non si dovrebbe mettere di traverso nel Consiglio dei ministri in corso. Molti governatori hanno chiesto che le misure possano partire subito. Il motivo lo fornisce il presidente dell'Emilia Bonaccini: "permetterebbe di tutelare anche nell'eventuale cambio di colore la tenuta in apertura delle attività che più hanno pagato durante la pandemia un prezzo drammatico".
Durante la cabina di regia si è sottolineata la differenza tra l'Italia e il resto dell'Europa. Tuttavia - e' emerso - si tratta solo di un vantaggio temporale se non introduciamo misure che possano contenere la diffusione e soprattutto la conseguente ospedalizzazione che colpisce per lo più i non vaccinati.
Niente teatri, cinema o palestre per i non vaccinati anche in zona bianca e obbligo vaccinale per docenti, militari e forze dell'ordine a partire dal 15 dicembre.
La cabina di regia convocata dal premier Mario Draghi valuta le misure da portare in Consiglio dei ministri per contenere la quarta ondata del Covid. E sembra orientarsi per la linea dura.
Il cosiddetto super green pass, che dovrebbe scattare a partire dal 6 dicembre come le altre misure contenute nel decreto, sarà valido anche in zona bianca e non sarà necessario un cambio di colore della Regione interessata.
Secondo quanto emerge dalla riunione inoltre, non ci sarebbe nessuna novità sull'uso delle mascherine all'aperto: l'obbligo di indossarle all'esterno infatti dovrebbe scattare solo in caso di zona gialla.
Il super green pass varrà anche in zona bianca, ma non per i luoghi di lavoro. Intanto il limite temporale del green pass è ridotto a 9 mesi, mentre la terza dose di vaccino sarà possibile dopo 5 mesi dalla precedente somministrazione. Dal 15 dicembre inoltre si prevede l'obbligo di terza dose per personale sanitario e Rsa.
La cabina di regia inoltre ha deciso l'aumento e il rafforzamento dei controlli da parte delle forze di polizia.
Tra le altre ipotesi sul tavolo anche l'estensione del green pass 3G (cioè anche con tampone) a trasporti regionali e Interegionali. Si valuta per il trasporto urbano ma la decisione potrebbe essere problematica a causa della difficoltà dei controlli.
Rimane infine il green pass 3G per treni a lunga percorrenza. In zona gialla e arancione i restringimenti varranno solo per chi non ha green pass 2G.
Mgm