AGI - Fine volontaria della vita, nessuna responsabilità per il medico che dà assistenza, necessità di una patologia a prognosi infausta e irreversibile. Il paziente può scegliere di porre fine alla sua vita anche a casa.
“Mario” è il primo malato a ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito in Italia https://t.co/p4NtpSRJpo #23novembre pic.twitter.com/ok6cLrPe7a
— Associazione Luca Coscioni (@ass_coscioni) November 23, 2021
Sono alcuni dei capisaldi del testo base sull'eutanasia, all'esame delle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera.
Da Ancona sì del comitato etico dell'Asl al primo paziente italiano
Il testo, depositato a maggio, partendo dalla proposta di legge di iniziativa popolare attua una mediazione tra le diverse posizioni, anche se l'accordo all'interno della maggioranza ancora non è arrivato, tanto che Lega e Forza Italia lo scorso luglio hanno votato contro la sua adozione.
Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita
Lla legge disciplina la facoltà della persona affetta da una patologia irreversibile o con prognosi infausta di richiedere assistenza medica, al fine di porre fine volontariamente ed autonomamente alla propria vita. Si intende per morte volontaria medicalmente assistita il decesso cagionato da un atto autonomo con il quale si pone fine alla propria vita in modo volontario, dignitoso e consapevole, con il supporto e la supervisione del Servizio Sanitario Nazionale.
Chi può fare richiesta (maggiore età e patologia irreversibile)
Può fare richiesta di morte volontaria medicalmente assistita la persona maggiore di età, capace di prendere decisioni libere e consapevoli ed affetta da sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili. Il paziente deve essere affetto da una patologia irreversibile o a prognosi infausta oppure portatrice di una condizione clinica irreversibile; essere tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale; essere assistito dalla rete di cure palliative o abbia espressamente rifiutato tale percorso assistenziale. La richiesta di morte volontaria medicalmente assistita deve essere informata, consapevole, libera ed esplicita. La richiesta può essere revocata in qualsiasi momento senza requisiti di forma e con ogni mezzo idoneo a palesarne la volontà. La richiesta deve essere manifestata per iscritto. La richiesta deve essere indirizzata al medico di medicina generale o al medico che ha in cura il paziente ovvero a un medico di fiducia.
Eutanasia anche in casa
La morte volontaria medicalmente assistita deve avvenire nel rispetto della dignità della persona malata ed in modo da non provocare ulteriori sofferenze ed evitare abusi. Il decesso assistito può avvenire, nel rispetto delle modalità previste dalla legge, presso il domicilio del paziente o, laddove ciò non sia possibile, presso una struttura ospedaliera o residenziale pubblica. Il decesso a seguito di morte volontaria medicalmente assistita è equiparato al decesso per cause naturali a tutti gli effetti di legge.
Nessun reato per il medico
Al medico e al personale sanitario e amministrativo non si applicano gli articoli del codice penale sull'istigazione o aiuto al suicidio e sull'omissione di soccorso.