AGI - Silvio Berlusconi tiene a 'rinsaldare' l'asse con Matteo Salvini il giorno dopo lo 'strappo' di Giorgia Meloni sul Quirinale. Il presidente di Forza Italia, che si trova a Roma da ieri sera, si è intrattenuto in una "lunga e cordiale" telefonata con il segretario leghista. La notizia è stata comunicata dallo staff del Cavaliere e confermata dalla segreteria leghista. Il colloquio - stando a quanto riferito dagli azzurri - avrebbe riguardato esclusivamente i temi della legge di bilancio e sarebbe servito per rinsaldare l'asse del cosiddetto 'centrodestra di governo', dopo la riunione sullo stesso tema tra Pd e M5s.
Ma è chiaro che il pensiero va alle frizioni con Meloni, con la quale invece non c'è stato alcun contatto. Il Cavaliere sarebbe ancora irritato per le frasi pronunciate dalla leader di Fratelli d'Italia, ieri, durante la presentazione del libro di Bruno Vespa. "Berlusconi è stato il primo a rispondere all'appello di Letta" per formare un tavolo sulla manovra, aveva detto la presidnete di Fratelli d'Italia, e quindi per me questo "significa che ha deciso di fare un passo indietro, che non sia più interessato a questa partita, visto che il Pd certo non vota Berlusconi".
"C'è stato un fraintendimento tra Giorgia e Silvio", prova a minimizzare Salvini, interrogato da Bruno Vespa, nel corso della registrazione di 'Porta a porta'. Ma il segno dello sgarbo in FI rimane. Nella giornata di incontri a Villa Grande, oltre ai dirigenti di partito, Berlusconi ha anche incontro il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, con il quale - viene riferito - si è parlato dei prossimi appuntamenti politici, e quindi, anche dell'elezione del prossimo presidente della Repubblica e della comune adesione dei centristi e di FI al Ppe.
Un segnale che il Cavaliere continua a coltivare il suo sogno di salire sul Colle più alto, a lavorare per una sua elezione a febbraio, o quantomeno a fare in modo che i voti di FI siano determinanti nella scelta del successore di Sergio Mattarella.
Da via della Scrofa si difendono, invece, le posizioni espresse da Meloni, rifiutando la definizione di 'strappi' nei confronti di Berlusconi, sul Quirinale, e di Salvini, sull'Europa. All'attenzione del Cavaliere, la leader di Fratelli d'Italia avrebbe in realtà lanciato un "avvertimento", si spiega.
"Giorgia vuole capire se il patto che abbiamo fatto di votare tutti Berlusconi vale anche rispetto all'impegno preso per l'ipotesi B, ovvero di votare compatti un candidato alternativo alla sinistra, se dovesse fallire il piano A", si sostiene.
"Gli atteggiamenti degli ultimi tempi di Berlusconi ci hanno fatto venire il sospetto che il Cavaliere lavori a prescindere da questo accordo e che si muova autonomamente", si ragiona. Per quanto riguarda Salvini, fonti di Fratelli d'Italia sottolineano come "in questo momento la sintonia tra Meloni e il segretario leghista è totale, almeno per quanto riguarda i temi nazionali".
"Anche per quanto riguarda il convegno di Varsavia, Giorgia e Salvini ne avevano parlato durante l'incontro di lunedi' pomeriggio. La posizioni restano diverse: Salvini lavora alla formazione di un nuovo grande gruppo che accorpi le destre, Meloni è contro ogni fusione di gruppi ed è federle ai Conservatori europei", si spiega, "ma i due hanno siglato quantomeno un 'patto di non belligeranza'".
Il centrodestra è anche 'agitato' dalle posizioni ultra-rigide sulle restrizioni anti-pandemia assunte in questi giorni dai governatori della coalizione, addirittura più severe di quelle del governo. La linea dei presidenti di Regione - restrizioni selettive tra vaccinati e non vaccinati - è allo stato condivisa soltanto da FI, di certo non da tutta la Lega e non da FdI. Il segretario leghista ne avrebbe parlato con Luca Zaia nell'incontro avvenuto ieri sera, oltre ad aver affrontato altri temi come quello dell'autonomia.