AGI - A un tratto la voce si incrina e lo studio di Che Tempo che Fa sostiene Vincenzo Spadafora con un applauso. Un passaggio del suo libro, 'Senza riservè, riguarda, spiega Fabio Fazio, l'omosessualità dell'esponente M5s. "Penso che la vita privata delle persone debba rimanere tale - riprende allora l'ex ministro - e se noi fossimo un Paese culturalmente più avanzato, soprattutto sul tema dei diritti, forse anche i dibattiti di queste settimane non li avremmo neanche affrontati.
Penso però anche che chi ha un ruolo pubblico, politico come il mio, in questo momento storico, abbia quale responsabilità in più". "Io l'ho fatto, devo dire, anche per me stesso, perchè ho imparato, forse molto tardi, che è molto importante volersi bene e innanzitutto rispettarsi", prosegue.
"Poi ci sono due motivazioni...", e qui l'emozione prende per un momento il sopravvento, non viene nascosta alle telecamere ma rapidamente dominata. "Ci tengo - riprende allora Spadafora - una motivazione è molto politica, questo è un modo per me anche per testimoniare il mio impegno politico. Per tutti quelli che ogni giorno - rivendica - combattono per i propri diritti e hanno meno possibilità di farlo rispetto a quante ne abbia io grazie al mio lavoro".
Spadafora tiene a marcare anche la propria fede cattolica come fattore "non in contraddizione" e chiude con una notazione personale: "Questo tema in politica purtroppo viene ancora utilizzato per ferire l'avversario, per quel brusio di fondo a volte molto squallido e che ho subito anche io. Io questa sera volevo spegnere questo brusio - sottolinea - sapendo che resto l'uomo che sono, con tutto il percorso, anche complicato, personale, che ognuno di noi fa nella sua vita, per qualunque motivo. E di cui dobbiamo avere molto rispetto".
"Spero di essere considerato da domani per quello che faccio, per come lo faccio, lo stesso uomo di sempre. Forse da domani - è il congedo, con un sorriso ora più disteso, dallo studio di Rai3 - sarò solo un pò più felice. Perchè sarò anche più libero".