AGI - Soli contro tutti. I 5 stelle respingono gli attacchi al reddito di cittadinanza, difendendo la misura dopo il nuovo caso dei 'furbetti' che percepivano l'assegno pur senza averne i requisiti. Ma il centrodestra non molla la presa e ne chiede, se non proprio l'abolizione, quantomeno una profonda revisione.
Che sia necessario un intervento sulla misura bandiera dei pentastellati è d'accordo anche il centrosinistra. La norma, confermata dal governo nella manovra, subirà però delle modifiche, a partire da una stretta sui controlli. E non è affatto escluso che ulteriori revisioni della misura siano introdotte durante l'esame in Parlamento della legge di Bilancio.
Chi aveva la Ferrari, chi la barca, chi diversi appartamenti, chi un autonoleggio con 27 vetture, chi una scuola di ballo. Qualcuno si è persino inventato di avere dei figli. C'è un po' di tutto tra gli indebiti percettori del reddito di cittadinanza individuati tra il primo maggio e il 17 ottobre grazie ai controlli mirati realizzati dai Carabinieri.
Oltre 41,3 milioni di euro è la somma indebitamente percepita nel corso del 2021 in Italia. Numeri che riaccendono la polemica. "Come tutti gli strumenti vanno collaudati e messi a punto", sottolinea Luigi Di Maio. "I truffatori e i delinquenti che hanno percepito il reddito di cittadinanza senza averne diritto fanno un torto al Paese e a chi ha veramente bisogno di questo strumento in un momento di grande difficoltà economica", attacca Giuseppe Conte.
"Il Movimento 5 stelle lotta contro l'illegalità sempre, senza calcoli politici. Invitiamo anche le altre forze politiche a farlo, non solo sul reddito di cittadinanza. Negli ultimi due anni si sono registrate 15 miliardi di truffe a danno dello Stato (di queste meno dell'1% - comunque inaccettabili - sono legate al RdC)". Eppure, insiste il leader pentastellato, "strumenti anti-evasione come il Cashback sono stati bruscamente interrotti, eppure alcune forze politiche continuano a strizzare l'occhio agli evasori. Noi siamo in prima linea per la legalità e contro gli abusi sempre, non a giorni alterni".
Non "accettiamo lezioni dalle altre forze politiche, a maggior ragione da quelle che non muovono un dito in favore del cashback che si è rilevato uno strumento efficace contro l'evasione", incalza Riccardo Ricciardi, uno dei cinque vicepresidenti M5s.
Matteo Salvini, da tempo critico verso la misura, coglie la palla al balzo e annuncia emendamenti della Lega in manovra. "L'impegno, mio e di tutta la Lega, e' quello di cambiare la legge per dare un aiuto solo a chi davvero ne ha necessità", assicura. Per la ministra azzurra Mariastella Gelmini è giusto l'intervento di modifica inserito nella manovra, perché il reddito di cittadinanza "ha rivelato tutte le sue falle: monitoreremo l'effetto dei cambiamenti introdotti, pronti a nuove strette se continueranno gli abusi", garantisce.
Antonio Tajani, dopo aver incontrato i sindacati, non lesina critiche definendo il reddito una "misura inutile che non porta benefici", e propone di utilizzare le risorse che arriveranno dalla modifica della norma per tagliare le tasse sul lavoro. Modifiche si' ma la norma va mantenuta e' la linea dem.
Rispondendo al question time alla Camera, il ministro del Lavoro spiega: "Sono casi da stigmatizzare", ma allo stesso tempo "occorre riflettere sulla portata di questa misura soprattutto durante l'emergenza sanitaria, quando ha funzionato come rete di protezione sociale per una ampia categoria di soggetti, costituendo spesso un argine per le nuove povertà indotte dalla crisi", sottolinea Andrea Orlando, ricordando che "il governo ha avviato una riflessione volta a rivedere l'impianto originario della misura, al fine di apportare alcuni necessari correttivi che ne razionalizzino il funzionamento senza alterarne la natura e le finalità di sostegno economico, ma rafforzandone l'efficacia come misura di accompagnamento al lavoro e all'inclusione sociale".
Da tempo contro la misura, arriva il nuovo altolà di Italia viva: "L'ennesimo capolavoro dei 5 Stelle. E la chiamavano onesta'", scrive sui social Matteo Renzi. "Ora basta, faremo di tutto per cambiare questa misura, che sembrava intoccabile. Non basta una stretta sui controlli", avverte la capogruppo di Italia viva alla Camera, Maria Elena Boschi. "Draghi persevera nell'errore e continua a sostenere il reddito di cittadinanza e lo ha rifinanziato in manovra. Fratelli d'Italia non ha mai votato questa follia targata M5s-Pd e continuerà a sostenere l'abolizione di questa misura insensata", tuona Giorgia Meloni che, dopo aver incontrato il premier a palazzo Chigi, riferisce: "Me abbiamo parlato. Chiediamo si possano mettere paletti e ribadito che i controlli vanno fatti prima di dare il reddito".