AGI - Giuseppe Conte annuncia il suo voto, a titolo personale non come indicazione per i 5 stelle, in favore di Roberto Gualtieri nel ballottaggio per il Campidoglio.
"Da romano ho a cuore il bene della Capitale. Tra Gualtieri e Michetti, conosco Gualtieri è stato ministro nel mio governo, Michetti non mi dà alcuna affidabilità. Andrò a votare per Gualtieri, non sto dicendo che il M5s deve andare a farlo, gli elettori non sono pacchi postali", spiega l'ex premier.
L'endorsement del leader del Movimento trova subito il plauso del segretario Pd Enrico Letta: "Le parole di Conte sono molto importanti, gli fanno onore. Conte e Gualtieri sono una coppia che ha lavorato assieme e ha dato molto all'Italia".
E ancora: "Lunedì sera andremo a dormire più tranquilli perché Gualtieri sarà sindaco di Roma". Oggi al candidato del centrosinistra è arrivato anche il sostegno di Beppe Sala: "Roberto ha la giusta esperienza per guidare Roma in questo momento".
L'ex ministro dell'Economia può contare così sul voto personale di Carlo Calenda, arrivato terzo al primo turno delle comunali romane, e del leader del M5s.
Due schieramenti che in totale hanno raccolto oltre 400mila preferenze. Con Michetti e Gualtieri che dopo il primo turno erano separati da 35mila voti.
Calenda come condizione aveva chiesto proprio la garanzia che i 5 stelle non fossero in giunta. Gualtieri ha chiarito non farà apparentamenti in vista del ballottaggio.
Il professore non potrà contare invece sul sostegno di Virginia Raggi, arrivata quarta, che ripete non darà indicazioni di voto e siederà in Assemblea Capitolina all'opposizione e "senza fare sconti". Oggi la sindaca uscente ha riunito una manciata di parlamentari ed eletti nelle istituzioni locali per fare una analisi del voto, chiedendo di "ripartire dai territori", anche con l'apertura di sedi locali del Movimento.
Battuta alle urne, la sindaca cerca di ritagliarsi un ruolo anche al livello nazionale, ora che è membro del Comitato di Garanzia dei pentastellati. Ma sottolinea che non è alle viste "nessuna corrente" interna. Anche perché, per ora, numericamente la pattuglia radunata appare esigua.
Michetti domattina sarà al Tempio di Adriano con i leader del centrodestra: Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. L'avvocato continua a lanciare come punto forte in vista del ballottaggio la disponibilità di Guido Bertolaso a collaborare con lui qualora vincesse, magari come commissario ai rifiuti e per il Giubileo.
Ovvero quel civil servant a lungo inseguito dalla coalizione e poi sfumato proprio come candidato per il Campidoglio.
"Mi sono bastati 10 minuti per capire che Guido è la persona più indicata per gestire anche il Giubileo. Avremo molte occasioni per approfondire la questione. Insieme faremo grandi cose per Roma", dice Michetti.
Il 'tribuno' del centrodestra deve fare i conti con la possibile somma elettorale nel campo del centrosinistra.
E con lo scivolone sulla Shoah legato ad un articolo di febbraio 2020 scritto per il sito di Radio Radio, per il quale si è scusato, che gli hanno portato parole di biasimo da parte della Comunità Ebraica cittadina: "Sono pericolose e nascondono un inquietante pregiudizio".
Inoltre la presenza nello staff degli uomini dell'emittente radiofonica, che ha lanciato l'avvocato come opinionista, sarebbe valutata come controproducente all'interno della coalizione.
Domani pomeriggio nello studio di Porta a Porta si svolgerà un confronto tra i due sfidanti per il Campidoglio. Il giorno successivo dovrebbe seguirne un secondo su Sky. Poi venerdì le chiusure delle campagne elettorali.