AGI - "Quando si progetta e poi si tenta di assaltare la sede di un governo" o di un sindacato e "quando si usa sistematicamente la violenza", si tratta di qualcosa di più di una protesta, "si chiama 'eversione'", un gesto in questo caso "guidato, innescato da Forza Nuova e dalla sua leadership collettiva" da "un'organizzazione che affonda il suo passato e il suo presente nella storia della destra più radicale ed estremista.
Un'organizzazione che non ha mai rotto con il nazismo ed il fascismo né tantomeno con le organizzazioni terroristiche che ad essi si ispiravano". È quanto scrive in un intervento in prima pagina su la Repubblica, collocato nello spazio dell'editoriale, l'ex ministro dell'interno Marco Minniti.
"Un atto eversivo, dunque, di matrice fascista con la minaccia di una più ampia e diffusa reiterazione", tanto che - secondo Minniti - "ci sono tutti gli estremi per un decreto, ben motivato, di scioglimento di Forza Nuova da parte del ministero dell'Interno. Una decisione impegnativa ma giusta" e "con l'auspicio che sia anche tempestiva" perché "ci sono passaggi in cui la rapidità delle scelte ne testimonia la forza".
Nel concludere l'articolo, Minniti osserva anche che "sarebbe molto importante che su una scelta di questo tipo ci fosse una adesione corale. Non si tratta di mettere da parte convincimenti e battaglie politiche ma di aderire al principio di salvaguardia della 'salute della Repubblica'. Sarebbe, in qualche modo, un atto impegnativo, quasi fondativo, di una nuova idea del Paese. Diversi, profondamente diversi. Alternativi, radicalmente alternativi. Ma tutti italiani fedeli ai valori e ai principi della democrazia repubblicana".