AGI - Delle elezioni del presidente della Repubblica "io riparlerò a febbraio. A settembre mi sembra prematuro cercare di tirare per la giacchetta Mattarella, Draghi e chiunque altro". Il leader della Lega, Matteo Salvini, mette così la parola fine a qualsiasi gossip sulla possibile successione di Sergio Mattarella al Colle.
Ma se il Capitano 'frena' sul dibattito, nella Lega è il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti a disegnare un possibile scenario con Mario Draghi in veste di capo dello Stato .
Ora, dice Salvini, "le priorità sono il lavoro e il taglio delle tasse" mentre "Il voto in Germania deve essere di insegnamento anche per il centrodestra italiano. In Germania - ha ha preso una batosta storica. Il centrodestra italiano dovrebbe imparare che uniti si vince, soprattutto in Europa. Quindi ripropongo ai nostri alleati di unirsi a Bruxelles, perché adesso siamo divisi in tre gruppi diversi e contiamo di meno. Ed è l'Italia che così conta di meno. Io sono pronto anche domani. Spero che anche Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni lo siano".
Nel frattempo, Giorgetti ribadisce che c'è “una sola" Lega, "fatevene una ragione”. E "al massimo sensibilità diverse”, ma ha anche un chiodo fisso: “Draghi”, perché “la vera discriminante politica per i prossimi sette anni è che cosa fa Draghi. Va al Quirinale? Va avanti col governo? E se va avanti con chi lo fa?”, si interroga il ministro, il quale se fosse per lui “Vorrei che rimanesse lì per tutta la vita” ma “il punto è che non può” perché “appena arriveranno delle scelte politicamente sensibili la coalizione si spaccherà.
A gennaio mancherà un anno alle elezioni e Draghi non può sopportare "un anno di campagna elettorale permanente” anche perché “da gennaio la musica sarà diversa. I partiti smetteranno di coprirlo e si concentreranno sugli elettori”. La conclusione, per Giorgetti, è che “l'interesse del Paese è che Draghi vada subito al Quirinale, che si facciano subito le elezioni e che governi chi le vince” e “Draghi diventerebbe De Gaulle”, “questo è l'interesse del Paese”.
Scenario B: Draghi resta al suo posto. Mattarella che fa? “Mattarella resta solo se tutti i partiti lo votano. E la Meloni ha già detto che non lo voterà”, ribatte Giorgetti, ma Salvini lo voterebbe? “Penso di no”, per cui il bis si fa “complicato”.