AGI - Luca Morisi, l'ex guru social di Matteo Salvini, è indagato dalla Procura di Verona per cessione di stupefacenti. La notizia è riportata questa mattina da Repubblica e Corriere della Sera. L'inchiesta è stata avviata dopo la denuncia di carabinieri che hanno perquisito la sua cascina a Belfiore, paesino in provincia di Verona, e trovato alcune dosi di droga.
Tutto comincia a metà agosto quando durante un controllo vengono fermati tre giovani e nell'auto hanno un flacone di droga liquida, che dicono gli sia stata fornita da Morisi.
Da qui la perquisizione nell'alloggio dello spin doctor di Salvini, dove i carabinieri trovano un modesto quantitativo di droga, compatibile con l'uso personale, la cui detenzione fa comunque incorrere nell'illecito amministrativo e nella sanzione.
La procura di Verona apre un fascicolo con l'ipotesi di reato prevista dall'articolo 73 del Testo unico sugli stupefacenti ("Produzione, traffico, detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope") e iscrive Morisi nel registro degli indagati.
"Non ho commesso alcun reato ma la vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo". Lo dice Luca Morisi dopo che si è diffusa la notizia che è stato indagato.
"Chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori a Matteo Salvini e a tutta la comunità della Lega a cui ho dedicato gli ultimi anni del mio impegno lavorativo, a mio padre e ai miei famigliari, al mio amico di sempre Andrea Paganella a fianco del quale ho avviato la mia attività professionale, a tutte le persone che mi vogliono bene e a me stesso. Ho rassegnato il primo settembre le dimissioni dai miei ruoli all’interno della Lega: è un momento molto doloroso della mia vita, rivela fragilità esistenziali irrisolte a cui ho la necessità di dedicare tutto il tempo possibile nel prossimo futuro, contando sul sostegno e sull’affetto delle persone che mi sono più vicine", aggiunge.